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«Tariffe più alte quando piove o c’è troppa richiesta»: la proposta dei Radiotaxi si affida all’algoritmo e divide la categoria

09 Ottobre 2024 - 14:02 Ugo Milano
taxi prezzo dinamico
taxi prezzo dinamico
L'idea in audizione che punta a una «uberizzazione» del servizio, oltre all'esenzione del divieto dell'uso dei cellulari alla guida

Far pagare le corse dei taxi non più in base a quanto previsto per legge, ma a un algoritmo che varia il prezzo in base alla domanda. È questa la controversa proposta avanzata da Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione radiotaxi e voce influente della categoria. «Servono elementi di flessibilità: l’offerta è rigida, ma la domanda cambia», ha spiegato Bittarelli durante l’audizione informale alla Camera nell’ambito dell’esame del ddl concorrenza. La sua proposta ha acceso uno scontro interno alla categoria, con diverse sigle sindacali che si sono dichiarate fermamente contrarie.

Il prezzo «dinamico»

Ad oggi le tariffe dei taxi sono disciplinate da regolamenti regionali e comunali sulla base di una legge quadro che vale per tutto il territorio italiano. Questo si traduce nel fatto che le tariffe variano da città a città ma sono identiche all’interno dello stesso comune. La proposta di Bittarelli prevede di abbandonare questo sistema per introdurre un sistema più flessibile, in grado di far aumentare il prezzo della corsa quando c’è molta domanda, per esempio in caso di pioggia o eventi pubblici. «Per facilitare l’incontro tra domanda e offerta è necessario far leva sulla tariffa, predeterminando il prezzo di una corsa sulla base della tariffe stabilite dai Comuni ma stabilendo un prezzo minimo», dice il leader dell’Uri.

Loreno Bittarelli in una foto del 2018 (ANSA/Claudio Peri)

La responsabilità personale nelle sanzioni

Nel corso della sua audizione Bittarelli ha riflettuto anche sulle sanzioni previste dal Codice della Strada per i titolari delle licenze dei taxi. In particolare, il presidente dell’Unione radiotaxi parla di «illogicità» dei provvedimenti soprattutto nel caso in cui venga colpito anche il titolare della licenza e non solo il responsabile della sanzione amministrativa. Eventualità che si può verificare nel momento in cui alla guida ci sia un sostituto del proprietario del taxi o della vettura. Per questo Bittarelli parla di «una violazione del principio di responsabilità personale nelle sanzioni». Le sanzioni comminate, secondo il portavoce della categoria, potrebbero anche danneggiare i clienti perché un’eventuale sospensione della carta di circolazione limiterebbe l’offerta del servizio.

Contro il divieto di dispositivi elettronici alla guida

Un altro tema toccato da Bittarelli è il divieto per i conducenti di taxi di utilizzare dispositivi elettronici durante la guida. «L’uso di piattaforme digitali è fondamentale per i tassisti», è la sua posizione perché attraverso le applicazioni possono gestire in modo efficiente le corse. «Mentre per i conducenti di altre categorie sono previste eccezioni all’uso di tali dispositivi per finalità operative, i tassisti non godono della stessa deroga, ledendo di fatto il diritto a fornire un servizio adeguato e concorrenziale», sottolinea il presidente dell’Unione radiotaxi. Il divieto comprometterebbe l’operatività dei tassisti e per questo si chiede un intervento normativo.

La protesta dei sindacati

La proposta di Bittarelli ha incontrato però l’opposizione della stessa categoria dei tassisti. «Dichiariamo da subito la nostra ferma contrarietà. Non vorremmo che l’utenza, specialmente quella debole, non possa accedere al taxi che è e deve restare un servizio pubblico a tariffa amministrata», tuonano i rappresentanti di Uri-taxi, Federtaxi-Cisal, Uti, Ugl-taxi, Fast-Confsal, Unione artigiani, Tam, Satam, Tutela legale taxi, Claai-taxi e Ati taxi.

Il caos a Roma

La città su cui più grava il problema della scarsità di taxi è Roma, dove di recente l’amministrazione comunale ha lanciato un bando per assegnare mille nuove licenze, anche in vista del Giubileo. Da tempo sui social fioccano le foto-denunce delle interminabili code alla stazione Termini, con residenti e turisti costretti ad attendere per ore prima di poter salire su un taxi. Al concorso pubblico indetto da Roma Capitale parteciperanno 4.274 candidati. Lunedì 21 ottobre si terrà la prova scritta, con il timore di possibili proteste da parte dei tassisti già in attività.

In copertina: Un momento dell’assemblea del sindacato USB Taxi a Roma, 23 gennaio 2024. (ANSA/Claudio Peri)

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