Zelensky atteso a Roma: «La guerra si può chiudere nel 2025». Presenterà all’Ue il suo “piano della vittoria”
Volodymyr Zelensky arriva in Italia, dove per il 10 ottobre incontrerà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Papa Francesco. Lo fa in un momento cruciale della guerra contro la Russia, mentre le truppe ucraine sono ancora oltre il confine e rimangono in controllo del territorio occupato nella regione di Kursk. Il presidente ucraino guarda però avanti e in una serie di note pubblicate su X, ex Twitter, spiega che «la situazione sul campo di battaglia crea un’opportunità per un’azione decisiva per porre fine alla guerra non più tardi del 2025». Zelensky è deciso a presentare anche in Europa il suo “piano della vittoria” dopo il debole entusiasmo riscontrato negli Stati Uniti tra il presidente Joe Biden e la sua vice nonché candidata alle elezioni Kamala Harris.
October 9, 2024La fine della guerra
«Entro novembre sarà pronto un documento che delineerà le condizioni dettagliate per una giusta fine della guerra», ha riferito oggi Zelensky a Dubrovnik ai leader dei Balcani. L’appuntamento è rinnovato perché l’occasione per la presentazione del piano doveva essere la riunione del “Gruppo di contatto” a Ramstein (Germania) programmata per questo sabato, 12 ottobre. Ma il vertice è saltato perché il presidente Usa Biden ha preferito rimanere in patria per gestire le conseguenze, che si prevedono catastrofiche, dell’uragano Milton. «A ottobre, novembre e dicembre abbiamo una vera possibilità di muovere le cose verso la pace e una stabilità duratura», ha annunciato con fiducia il presidente ucraino.
L’arrivo in Italia
«Contiamo sulla leadership del presidente Biden e sui passi forti e saggi di Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia per portare sicurezza e pace in Europa», ha specificato Zelensky che per questo tornerà in Italia dopo il G7 in Puglia. Un modo per riprendere il dialogo in vista dell’annunciato appuntamento. Il leader ucraino infatti ha previsto una serie di incontri istituzionali nei prossimi giorni. Dalla Croazia, come detto, si sposterà nella nostra Penisola. Ma raggiungerà l’Eliseo per incontrare Emmanuel Macron, poi il cancelliere Olaf Scholz in Germania e infine il primo ministro britannico Keir Starmer. Ancora una volta Zelensky rinnoverà la sua richiesta: armi occidentali per attaccare in profondità in Russia. Un punto su cui i Paesi europei non trovano un accordo e l’Italia e in prima a guidare il fronte del no. Anche le ultime forniture militari costituite dal sistema Samp-T, arrivato in Ucraina e già operativo, vanno intese come parte integrante della posizione geopolitica italiana: Kiev deve difendersi, ma non attaccare il suolo russo.
Lo scetticismo sul piano
Bloomberg cita alcuni funzionari anonimi della Nato secondo i quali Zelensky potrebbe essere pronto ad adottare un approccio “più flessibile” sull’esito della guerra. Il presidente ucraino anche se ha rafforzato le sue richieste per il proprio Paese – adesione alla Nato e ritiro completo delle truppe russe – sarebbe però consapevole dell’approssimarsi del terzo inverno di guerra. Quindi per Bloomberg «i funzionari ucraini hanno segnalato di essere pronti a riconoscere che una fine del conflitto dovrebbe entrare in gioco». Ci sarebbero delle analisi in corso all’interno dei vertici ucraini, anche se non comunicate in via ufficiale: «Nessuno ha parlato di concessioni esplicite. E Zelensky è stato fermo nel respingere qualsiasi discorso di cessione di territori. Tuttavia, la pressione degli alleati è aumentata per un piano più concreto sulla fine del conflitto», scrive sempre Bloomberg.
In copertina: EPA/ANTONIO BAT I Zelensky al summit di Dubrovnik con il primo ministro Andrej Plenkovic croato, 9 ottobre 2024