L’ambasciata d’Israele in Italia: «Hezbollah agisce indisturbato vicino alle basi Unifil, costretti a rispondere»
Dopo i due attacchi in 24 ore alle basi della missione Unifil, la missione sotto egida Onu di interposizione tra Israele e Hezbollah nel sud del Libano, è l’ambasciata di Israele in Italia a rispondere alle proteste del governo. In quelle basi militari, dove sono rimasti feriti due peacekeeper del battaglione cingalese, è di stanza il contingente italiano. Da qui le preoccupazioni del ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha assicurato che «i militari non abbandoneranno la base», aggiungendo che nella giornata di oggi, 11 ottobre, sono state svolte operazioni di riparazione dei danni subiti in accordo con l’Idf. «Purtroppo l’organizzazione terroristica Hezbollah ha installato indisturbata le sue capacità militari vicino alle basi UNIFIL. Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione», spiega ora Tel Aviv, tramite l’ambasciata a Roma, «Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l’incolumità dei propri cittadini. Israele ribadisce che non è interessato a un’escalation in Libano, ma è tenuto a proteggere i propri cittadini in conformità con il diritto internazionale». Tel Aviv conferma l’avvio di una indagine sulle operazioni che hanno colpito anche le basi Unifil: «A questo proposito, l’attaché militare israeliano incontrerà oggi i vertici dell’esercito italiano, per illustrare i dettagli dell’indagine».
Foto di copertina: La base Unifil a Ebel El Saqi Marjeyoun District, nel sud del Libano | EPA/STRINGER
October 11, 2024