Piero Fassino e il profumo rubato a Fiumicino: 500 euro di ammenda e reato estinto
500 euro di ammenda e reato estinto. Si chiude così la vicenda di Piero Fassino denunciato per il furto di un profumo al duty free dell’aeroporto di Fiumicino. Una storia che aveva persino dei precedenti, secondo i lavoratori dello scalo, e nel quale il deputato si era difeso con il classico «lei non sa chi sono io». Il giudice delle indagini preliminari di Civitavecchia ha accettato il risarcimento proposto dall’avvocato Nicola Gianaria. Ed è arrivata l’archiviazione per «condotta riparatoria». Il giudice ha considerato anche la «particolare tenuità» del fatto e che Fassino fosse incensurato. L’ex ministro della Giustizia e sindaco di Torino si era proposto di pagare un prezzo maggiorato per il profumo Chance di Chanel da 130 euro. Che secondo la sua tesi era finito nelle sue tasche a causa di una distrazione.
Condotta riparatoria
A raccontare la fine della storia di Fassino e del furto del profumo sono oggi La Stampa e Il Messaggero. Aelia Lagardere, la società che gestisce il duty free, aveva denunciato Fassino, che aveva sostenuto con i vigilantes di essere uscito erroneamente dal perimetro del negozio perché era in quel momento al telefono. Un video delle telecamere di sorveglianza lo mostrava invece si appartava in un angolino ed era senza cellulare. Già a luglio si andava verso l’archiviazione. Mentre lui aveva continuato a parlare di una semplice distrazione. L’informativa della Polaria, lunga quattro pagina, finita sul tavolo del sostituto procuratore Alessandro Gentile, aveva in allegato cinque video. : «Fassino? La prima volta che l’abbiamo pizzicato è stato sotto Natale. L’abbiamo perdonato. Però poi l’ha rifatto ancora, e ancora…», aveva raccontato un dipendente. Uno dei precedenti risale allo scorso Natale.