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Ronaldo “il Fenomeno” incorona Nadal: «Orgoglioso dei tuoi successi amico mio, hai talento e cuore»

11 Ottobre 2024 - 14:01 Massimo Ferraro
ronaldo rafa nadal ritiro tennis amico talento
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Da una leggenda all'altra, il numero 9 del Brasile e dell'Inter saluta il ritiro dal tennis del campione spagnolo

Esistono personaggi, nello sport come nella musica, nel mondo dell’arte e non solo, in grado di travalicare i confini della propria disciplina, della propria professione. Artisti, atleti, professionisti a cui si riconosce una capacità, un genio, un talento tali da essere riconoscibile anche a chi è fuori da quel mondo. Da incidere in maniera così profonda da lasciare un segno che rimane nella storia. È il caso di Rafael Nadal che il 10 ottobre 2024 ha annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico, una decisione presa dopo un anno in equilibrio tra fisioterapia, allenamenti, apparizioni centellinate per poter essere presente ai due tornei più importanti della sua stagione: il Roland Garros e le Olimpiadi di Parigi. Proprio a Parigi, sulla terra rossa, il 38enne di Manacor ha scritto una delle pagine più importanti della sua carriera e del torneo stesso, riuscendo a trionfare 14 volte, un record.

Il messaggio di Ronaldo

Al coro di auguri e saluti che hanno sommerso il campione spagnolo dopo l’annuncio del suo ritiro, si è unito anche un altro fenomeno, anzi il Fenomeno, Ronaldo Luís Nazário de Lima. Uno di quegli atleti il cui valore è universalmente riconosciuto, anche al di fuori dal mondo del calcio, per il suo talento cristallino. «Rafa, sei un vero fenomeno, dentro e fuori dal campo», ha scritto sui social Ronaldo, uno dei più forti centravanti della storia che ha indossato le maglie di Psv, Barcellona, Inter, Real Madrid, Milan, «I tuoi 22 Grandi Slam e 14 Roland Garros non parlano solo del tuo talento, ma anche del tuo cuore, della tua instancabile lotta e dell’esempio che dai al mondo. Vederti avere successo è sempre stato motivo di orgoglio e chiamarti amico è un onore. Grazie per tutto ciò che rappresenti, mostro!».

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