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Israele-Hezbollah, ancora razzi sul confine. E l’Iran denuncia: «Cyberattacco a siti nucleari»

12 Ottobre 2024 - 17:16 Ugo Milano
Israele-Hezbollah, ancora razzi sul confine. E l'Iran denuncia: «Cyberattacco a siti nucleari»
Israele-Hezbollah, ancora razzi sul confine. E l'Iran denuncia: «Cyberattacco a siti nucleari»
Teheran vieta i dispositivi elettronici (esclusi i cellulari) sui voli. Il premier libanese: «Pressing su Usa e Repubblica Islamica per il cessate il fuoco»

Già nella notte l’emittente Al Arabiya aveva diffuso la notizia di un potente cyberattacco ad ampio raggio contro l’Iran. Obiettivi degli attacchi informatici, come confermato dall’ex segretario del National Virtual Space Center Abolhassan Firouzabadi, erano: «I tre rami del governo, della magistratura e del parlamento, così come sull’industria nucleare». Tel Aviv potrebbe aver fatto una prima mossa nell’offensiva promessa in risposta ai lanci di missili di Teheran. Nel frattempo, mentre l’Unifil denuncia un altro ferito, sul confine tra Israele e Libano risuonano ancora le sirene degli allarmi per gli scambi di bombardamenti da entrambe le parti. Secondo il ministero della Sanità pubblica libanese, a Barja, paese a nord della città di Sidone, le esplosioni hanno provocato 4 morti e 14 feriti.

Gli attacchi informatici: «Rubate molte informazioni»

«La quantità di attacchi informatici pesanti sono senza precedenti ed enormi». Così l’ex segretario del National Virtual Space Center Abolhassan Firouzabadi ha definito l’offensiva israeliana contro Teheran che per ora si è mossa sul campo virtuale. Un fronte altrettanto importante perché, come chiarisce Firouzabadi, «durante gli attacchi è stata rubata una grande quantità di informazioni». La data della violazione informatica non è stata rivelata, ma l’emittente Al Arabiya ha diffuso la notizia nella notte tra l’11 e il 12 ottobre. I dati, se in possesso dell’Idf, potrebbero costituire un nuovo vantaggio per la loro provenienza: dai vertici della politica iraniani fino ai siti nucleari, quelli che più volte il presidente Usa Joe Biden ha ammonito di non attaccare.

Il divieto dei dispositivi di comunicazione elettronica sui voli

L’Iran ha deciso di vietare ai passeggeri degli aerei di portare a bordo o nel bagaglio in stiva qualsiasi dispositivo di comunicazione elettronica, «ad eccezione dei telefoni cellulari». Questa la comunicazione del portavoce dell’Organizzazione per l’Aviazione Civile dell’Iran, Jafar Yazerlou. A Teheran la paura che l’intelligence israeliana possa colpire ovunque e quando preferisce è concreta. «I passeggeri dovrebbero evitare di portare tali dispositivi, inclusi cercapersone, dispositivi wireless e walkie-talkie, per garantire la sicurezza dei voli», ha ribadito Yazerlou. La Repubblica Islamica ha ancora ben presente le capacità delle forze israeliane che tra il 17 e 18 settembre hanno fatto esplodere dispositivi a cui i miliziani di Hezbollah avevano facile accesso.

I missili tra Israele e Libano

Solo questo pomeriggio sono stati lanciati circa 35 razzi dal Libano verso il nord di Israele, denuncia l’Idf. Due persone sono rimaste ferite da un missile atterrato in un’area aperta a Jadeidi-Makr, vicino Acri, e un edificio industriale nella zona è stato danneggiato. Ma gli scambi di bombardamenti sono proseguiti già dalla mattina. Il portavoce delle Idf, Avichay Adraee, su X ha rinnovato l’impegno israeliano contro Hezbollah: continueranno a bombardare le postazioni delle milizie sciite. Per questo Tel Aviv ha diramato ulteriori avvisi ai residenti a sud del fiume Litani di non fare ritorno nelle loro case. Il Partito di Dio continua a rispondere all’invasione israeliana: intorno alle 13 italiane sono stati lanciati contro l’Alta Galilea una trentina di razzi, alcuni intercettati, nell’arco di dieci minuti. Per questo l’ospedale di Ziv a Safad, nel nord di Israele, è in stato di massima allerta e tutti i pazienti – compresi i neonati nel reparto maternità – sono stati trasferiti nei sotterranei della struttura. «Siamo stati in una situazione di guerra nell’ultimo anno, ma dopo l’ingresso dell’esercito in Libano, i nostri servizi e tutto il personale sono pronti, purtroppo, per la prossima ondata di vittime», ha detto all’emittente statunitense Cnn il direttore dell’ospedale, Salman Zarka.

Il premier libanese: «Pressing su Usa e Iran per il cessate il fuoco»

Continuano gli sforzi del premier libanese Najib Mikati per arrivare a un cessate il fuoco. Il politico, riporta la Nna, ha parlato a distanza di poche ore prima con Amos Hochstein, rappresentante della Casa Bianca, e poi con il presidente dell’Assemblea consultiva islamica dell’Iran, Mohammad Bagher Ghalibaf. Come scrive Repubblica, Mikati si è concentrato sulle strategie per fermare gli ”scontri militari” e procedere con una soluzione politica globale basata sulla Risoluzione 1701 del 2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che comporterebbe un cessate il fuoco permanente e la fine delle ostilità tra Hezbollah e Israele.

In copertina: EPA/STRINGER I Un escavatore rimuove le macerie sul luogo di un attacco militare israeliano dell’11 ottobre, nel villaggio di Baysarieh, Sidone, Libano, 12 ottobre 2024

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