Manovra, parla il ministro Giorgetti: «I ministeri taglino o farò io la parte del cattivo»
«Ho preannunciato a tutti i miei colleghi, bisogna fare sacrifici e rinunciare a qualche programma, magari totalmente inutile». E «se non presenteranno proposte al ministro dell’Economia toccherà fare la parte del cattivo e provvederà lui». Queste le parole del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in videocollegamento alla festa del Foglio. «Tutti quanti chiedono, a volte puoi dire di sì, altre volte bisogna dire di no», ha dichiarato. Giorgetti assicura che nella prossima manovra «non ci saranno più tasse. Meno tasse lo stiamo facendo, non lo stiamo promettendo. Basti vedere quello che abbiamo fatto nella scorsa legge di bilancio. Il taglio del cuneo che tutti giudicavano impossibile o provvisorio diventerà strutturale, rispondiamo con i fatti a una narrativa che racconta il contrario». E in merito alle parole del vicepremier Antonio Tajani. «In questi giorni – ha aggiunto – c’è stato uno stillicidio di male interpretazioni, si tratta di aspettare fino a martedì e poi tutto sarà più chiaro».
«Bisogna sostenere chi ha figli»
«Quello da cui bisogna partire è che chi ha figli in età giovane o scolare sostiene sicuramente più spese. Queste spese meritano un trattamento migliore. Spero che martedì un segnale in questa direzione riusciremo a darlo», ha detto il ministro dell’Economia, parlando del tema della natalità e del sostegno alle famiglie. «In Italia bisogna sostenere le famiglie con figli, in particolare quelle con figli nell’età più giovane», ha aggiunto. «Noi abbiamo cominciato con la scorsa legge di Bilancio, di questo tema se ne è parlato moltissimo, ma noi abbiamo cominciato a mettere più risorse con le famiglie. Perché sembrava confinato a un argomento da bigotti, la realtà è che sono i numeri a dire che è un argomento economico e un argomento che afferisce alla crescita. Perché tutti quanti si concentrano sulla crescita che è limitata nei paesi occidentali, ma guardando la demografia ci si accorgerà che il Pil pro capite aumenta ma non aumenta il Pil aggregato. Questo significa che la demografia è importante». Per Giorgetti «il sistema non è sostenibile se non è adeguatamente bilanciato quello che è il flusso delle nascite con quelle che sono le morti. Se guardate negli ultimi anni in Italia abbiamo un saldo negativo impressionante, quindi io penso che non è una questione da qui a vent’anni, a trent’anni è una questione di contingenza oggi. Naturalmente questo magari non procura molti voti per chi fa politica, è un dato di fatto. Io l’ho messo sul tavolo ci sono diverse proposte, quello da cui bisogna partire secondo me è che chi ha figli, in particolare nell’età più giovane».