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Omicidio di Avetrana, la confessione inedita di Michele Misseri a “Le Iene”: «Ho provato a violentare Sarah ma non ci sono riuscito»

12 Ottobre 2024 - 13:21 Ugo Milano
michele misseri le iene
michele misseri le iene
Lo zio di Sarah Scazzi, la 15enne uccisa nel 2010, continua a dichiararsi colpevole: «Sono io l’assassino. Non mi credono perché mi hanno fatto cambiare versione»

A distanza di quattordici anni dall’omicidio di Sarah Scazzi, Michele Misseri continua a dichiararsi colpevole. Questa volta, però, aggiunge un dettaglio mai rivelato prima di fronte a una telecamera, ossia di aver provato ad abusare del corpo senza vita della nipotina: «Volevo violentare Sarah ma non sono riuscito». L’uomo è stato condannato a otto anni di carcere per concorso in soppressione di cadavere, ma si è sempre definito colpevole dell’omicidio della nipote ad Avetrana, in provincia di Taranto, anche se la stessa famiglia Scazzi non gli ha mai creduto. «Sono io l’assassino di Sarah. Non mi credono perché mi hanno fatto cambiare le versioni. Non le ho cambiate io, me le hanno fatte cambiare», confessa Michele Misseri ad Alessandro Sortino, giornalista de Le Iene. Il servizio completo andrà in onda domani, domenica 13 ottobre, in prima serata su Rai Uno.

Gli abusi sessuali da bambino

L’inviato de Le Iene, tornato a vestire i panni del giornalista investigativo dopo una lunga parentesi da autore tv, ha passato due giorni nella casa dove Sarah Scazzi è stata uccisa, ad Avetrana. Parlando con Sortino, Michele Misseri racconta di essere stato vittima di abusi sessuali quando era bambino: «Quando avevo sei anni mio padre mi portò in una masseria a fare il pastorello. Lì mi hanno violentato. Non l’ho mai detto a nessuno. E se l’avessi fatto sarebbe stato peggio. Erano due, padre e figlio, e io avevo circa sei anni. Mio padre non mi ha mai difeso perché io non potevo parlare, ma aveva capito qualcosa perché ci lavava le mutandine e vedeva. Neanche mia moglie e le mie figlie lo sapevano», rivela lo zio della piccola Sarah, uccisa nel 2010.

Il giorno dell’omicidio

Nella confessione resa ai magistrati, Michele Misseri aveva raccontato di aver abusato di Sarah prima di ucciderla, salvo poi ritrattare. Di fronte alle telecamere de Le Iene, l’uomo in un primo momento continua a negare gli abusi: «L’ho detto perché tanto dovevo comunque andare in carcere. Mi sono fatto carico anche di quello, non sapendo se la ragazza aveva avuto o meno altri rapporti sessuali». Misseri conduce l’inviato di Mediaset al pozzo in contrada Mosca, dove – proprio su sua indicazione – fu ritrovata Sarah Scazzi.

I tentativi di violenza su Sarah

L’uomo ripercorre cosa accadde il 26 agosto 2010, quando vide la nipote in giardino. «Ho allungato la mano e l’ho presa dalle spalle, mi ha dato un calcio da dietro e mi è salito un calore. Forse voleva scappare e io ho preso la corda…». E poi, la confessione inedita: «Volevo violentare Sarah ma non sono riuscito. Avevo allungato le mani qui nel garage, volevo continuare ma poi non l’ho più fatto. Sotto il fico l’ho spogliata ma poi non l’ho fatto più e l’ho rivestita. Erano due anni che non avevo rapporti sessuali con mia moglie, io dormivo nella sdraio, lei nel letto matrimoniale».

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