Non solo Meloni, Renzi e Giambruno: il bancario Vincenzo Coviello spiava anche Totti, Al Bano, Costanzo, Verdone e i fratelli Elkann
Non ci sono solo pezzi grossi della politica nel lungo elenco di conti correnti che Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto (Bari) ed ex dipendente dell’Intesa San Paolo, teneva monitorati. Nei giorni scorsi, l’uomo ha provato a difendersi dicendo di aver agito solo per curiosità e ha presentato la relazione di uno psicologo che gli diagnostica manie del controllo e un disturbo di adattamento misto. Ma Coviello, rivela Domani, non avrebbe spiato soltanto le transazioni di politici del calibro della premier Giorgia Meloni e dei ministri Daniela Santanchè o Guido Crosetto. E nemmeno solo i conti correnti di altri parlamentari, come Angelo Bonelli, Marta Fascina e Matteo Renzi.
Gli altri «spiati»
Secondo il quotidiano Domani, il 52enne barese avrebbe spiato anche i conti di grandi nomi dello spettacolo e dello sport. Oltre a politici il cui nome finora non era mai saltato fuori, a partire da Carlo Calenda ed Enrico Letta. Tra le vittime degli accessi abusivi ai sistemi informatici da parte di Coviello ci sarebbero pure Francesco Totti, Antonello Venditti, Al Bano, i fratelli John e Lapo Elkann, Maurizio Costanzo, Carlo Verdone. Ma anche l’ex direttore di Repubblica Eugenio Scalfari e Cristian Iovino, il personal trainer pestato in una spedizione punitiva dagli ultras del Milan e da Fedez.
Le perquisizioni
Giovedì 10 ottobre è scattata la perquisizione della casa di Coviello a Bitonto, in provincia di Bari. Tutto il materiale «costituente corpo del reato» è stato sottoposto a sequestro, tra cui due personal computer, due notebook, un tablet, un hard disk, un telefono aziendale e diverse chiavette Usb. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’ex dipendente di Intesa San Paolo avrebbe fatto i conti in tasca ai potenti per oltre due anni. Come? Tracciando le spese, i guadagni, i trasferimenti di denaro e non solo.