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L’attaccante del Padova condannato per stupro continua a giocare. Le tifose: «Non sosteniamo e non demonizziamo»

L'attaccante del Padova condannato per stupro continua a giocare
L'attaccante del Padova condannato per stupro continua a giocare
Michael Liguori in primo grado è stato ritenuto colpevole per violenze sessuali su una 14enne. La pena è di 3 anni e 4 mesi, ma ieri era in campo

Ieri, 12 ottobre, era in campo nonostante la condanna in primo grado per stupro e una pena di 3 anni e 4 mesi. Michael Liguori, 25 anni, è un attaccante del Padova, squadra che milita in serie C. Il Tribunale di Teramo l’ha condannato per violenza sessuale su una 14enne avvenuta ad Alba Adriatica nel 2018. Come riporta il Messaggero, la società ha deciso comunque di schierarlo contro il Giana Erminio fino all’arrivo della sentenza definitiva. Le tifose del club patavino per ora non si sono espresse: «È ancora prematuro poter esprimere qualsiasi giudizio».

La vicenda

Era il 5 luglio 2018. Liguori, allora 19enne, insieme all’amico Andrea Perozzi, anche lui condannato con la stessa pena, si era dato appuntamento con due ragazze, una di 14 e una di 15 anni, alla stazione di Alba Adriatica (Teramo). L’appuntamento era stato organizzato da Perozzi che il giorno precedente aveva conosciuto all’Acquapark di Tortoreto la 15enne alla quale si era aggiunta la ragazza più piccola. Ad Alba Adriatica i quattro passarono la serata insieme e, da quanto ha decretato il processo di primo grado, i ragazzi costrinsero le minorenni ad avere dei rapporti sessuali con loro.

La sentenza

La 14enne denunciò Liguori. «Quando la mia assistita ha ricevuto la notizia è scoppiata in un pianto liberatorio sono stati anni difficili per lei, ma è stata capace di riprendersi la sua vita», ha dichiarato l’avvocato Franco Patella. La legale dell’altra ragazza, Simona Fiorenza, ha inoltre aggiunto che «una donna fino all’ultimo minuto ha il diritto di dire di no». Il calciatore del Padova ha però sempre sostenuto che il rapporto fosse consenziente: «Lei voleva in tutti i modi farlo con me, non mi sono dato una spiegazione del perché sono stato denunciato», la sua difesa. Per questo l’avvocato difensore dei due giovani, Mauro Gionni, aveva chiesto l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Ma l’accusa rappresentata, Silvia Scamurra, ha invece sempre sostenuto che i rapporti non fossero consensuali e che, in particolare, per la 14enne fosse anche la prima volta. La difesa ricorrerà in secondo grado.

La decisione della società

Alla notizia che Liguori fosse ieri in campo, l’avvocato Patella ha commentato così: «Cosa subdola, atteggiamento, diciamo, maschilista». La società ha deciso di attendere la sentenza definitiva: «Non esprimerà alcun tipo di valutazione in merito alla vicenda fintantoché la giustizia non si sarà espressa con una sentenza definitiva in ultimo grado di giudizio». Liguori quindi rimarrà a disposizione della squadra che ha aiutato a portare alla prima posizione del girone A con 4 gol e 3 assist. Il sostegno alla decisione della società è arrivato anche dal gruppo Facebook “Noi siamo i padovani” che conta 900 iscritti: «Noi
di questa pagina esprimiamo piena totale solidarietà al nostro beniamino Michael Liguori alla luce della sentenza che lo ha condannato. Conoscendo prima l’uomo, poi il giocatore, siamo convinti che sarà in grado di dimostrare la sua innocenza. Nel frattempo saremo senza indugio alcuno al suo fianco e grideremo forza Michael!», hanno scritto in un post.

La posizione delle tifose

Sara Amidei, rappresentante del club femminile Tacco 12 che fa parte del gruppo “Appartenenza biancoscudata”, ha dichiarato: «Michael rimane un giocatore del Padova, fino a che la giustizia non avrà fatto il suo corso come tifosa non esprimo alcun giudizio, parere che anche a iter giudiziario terminato sarebbe irrilevante. Oggi ho visto un appoggio da alcuni incondizionato al giocatore. Come club femminile non sosteniamo e non demonizziamo. Quel che auspico è che la solidarietà totale non derivi solo quando si ha a che fare con reati diversi e peggiori, perché poi si è tutti bra vi e composti a rispettare il minuto di silenzio».

In copertina: Una foto di Michael Liguori dal suo profilo Instagram

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