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Libano, parla il generale Unifil Stefano Messina: «Ecco perché, dopo l’avviso dell’Idf, siamo rimasti, senza arretrare»

13 Ottobre 2024 - 07:57 Stefania Carboni
Il comandante del contingente italiano al Corriere della Sera: «Quello che è successo pochi giorni fa, con l’attacco alle nostre basi, non si era mai verificato prima»

«Siamo entrati in una nuova fase di questo conflitto. È un momento in cui anche noi siamo abbastanza impegnati. Quello che è successo pochi giorni fa, con l’attacco alle nostre basi, non si era mai verificato prima». Queste le parole del generale di brigata Stefano Messina, comandante del contingente italiano dell’Unifil, rilasciate oggi in un’intervista al Corriere della Sera. Davanti all’azione di Israele e al fatto se si potessero aspettare raid simili risponde: «È una delle parti belligeranti sul campo. Quando ci siamo preparati per questa missione sapevamo che le minacce sarebbero potute arrivare da più parti. Per questo motivo non ci siamo stupiti più di tanto». Con Tel Aviv «i contatti sono costanti, come sempre. Anche prima di quanto accaduto, così come dopo. Non abbiamo ricevuto alcun messaggio dopo l’accaduto, anche se in ogni caso – e se dovessero farlo – non ci aspettiamo che lo facciano con noi, ma sul canale delle Nazioni Unite».

Messina spiega poi perché il contingente Unifil non si è mosso. «Dalle forze di difesa israeliane era stato chiesto al quartier generale di Unifil a Naqoura di far spostare il personale della missione da una serie di basi con un breve preavviso, ma la decisione unanime è stata invece quella di restare, mantenendo attive tutte le nostre funzioni per far rispettare la risoluzione 1701. Ma anche se fossimo davvero arretrati verso altre basi, questo avrebbe comportato una serie di problemi logistici in così poco tempo ed esposto il nostro personale a rischi di incolumità a causa degli scontri armati, che qui ci sono 24 ore su 24», precisa Messina. Qualcuno spinge per far andare via il contingente Unifil? «Non faccio dietrologia. C’è un’inchiesta in corso – precisa il generale – che dovrà accertarlo. Non penso che gli attacchi fossero collegati fra loro, non era un’unica manovra. Gli accertamenti dovranno chiarire cosa sia accaduto. Siamo in contatto quotidiano con il ministro della Difesa Guido Crosetto e con il generale Francesco Paolo Figliuolo, comandante del Comando operativo di vertice interforze (Covi), ai quali abbiamo subito comunicato i danni riportati alle infrastrutture. Sia nelle nostre basi sia a Naqoura dove sono rimasti feriti alcuni soldati Unifil».

(in copertina Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in Libano, incontrando il contingente italiano che partecipa alla missione Unifil, 23 ottobre 2023. ANSA/US DIFESA)

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