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Il ritorno dei Negrita. Pau: «Ho bisogno di rallentare, non voglio più il telefono sempre tra i c****oni» – L’intervista

13 Ottobre 2024 - 09:01 Gabriele Fazio
Nel nuovo singolo la band si scaglia contro una società che il cantante definisce manichea: «Ti dice "o è tutto bianco o è tutto nero" e non ti da nessun suggerimento su come poter risolvere il problema, ti giudica e basta»

«Ho 57 anni, ho bisogno dei miei tempi per vivere, ho bisogno di rallentare, non ho più voglia di avere il telefono tra i coglioni, non me ne frega niente se la società contemporanea ti impone dei ritmi che sono allucinanti». Pau parla con Open chiaro e tondo. L’occasione è l’uscita di un nuovo singolo dei Negrita dopo cinque anni di silenzio. Si intitola Non esistono innocenti amico mio, un brano dalle venature folk e assai netto, politicamente e socialmente impegnato, una morbida ghigliottina sulla testa di chi ascolta. «Quando nel brano parlo delle voci che dissentono – racconta ancora Pau – io lì mi riferisco ad Assange, perché per loro è colpevole Assange, per loro sono colpevoli i ragazzi di Pisa che manifestano per la Palestina e li prendono a mazzate. C’è un colpevole sempre, dipende da che schieramento guardi queste cose, ma in realtà il vero messaggio è che stiamo vivendo una realtà manichea e questo mi dà molto fastidio. Una società che ti dice “o è tutto bianco o è tutto nero” e non ti da nessun suggerimento su come poter risolvere il problema, ti giudica e basta».

La festa dei 30 anni

Il 27 settembre al Forum D’Assago la band toscana ha festeggiato i 30 anni dal loro primo omonimo album regalandosi una festa andata tutta sold out:«Questa è una soddisfazione enorme, non certo avere la Maserati e avere anche la minchia griffata – racconta ancora Pau -. La mia soddisfazione è mettere 10mila persone al Forum D’Assago che ti cantano dall’inizio alla fine tutti i pezzi».

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