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La ballad di Ghali, i nuovi pezzi di Arisa e Grandi, i regali di Motta e Benvegnù, l’esplosione di Naska – Le recensioni delle nuove uscite musicali

13 Ottobre 2024 - 18:30 Gabriele Fazio

Pugni – Tuffo

C’è una fascinosa disperazione nella voce di Pugni, forse per questo i suoi pezzi, come solo i migliori pezzi sanno fare, più di darti qualcosa ti tolgono qualcosa. Ti fanno un buco allo stomaco, ti coinvolgono nelle emozioni, tante, meravigliosamente espresse, di questo disco stupendo, di sicuro tra i migliori in assoluto del 2024. Non una sola traccia debole, tutto ha un significato profondo, un bisturi che ti scava dentro con sadismo ma perché, come ha scritto una volta Baglioni, «anche dalle ferite si respira». Non c’è una traccia, nel disco, che si intitola Tuffo: ma è esattamente la sensazione che si prova durante questa caduta a valanga negli abissi dell’anima di Pugni. Non c’è una traccia che non colpisca forte allo stomaco, che non riesca a trasmettere con sconcertante precisione le sensazioni che dominano con tale grandezza queste canzoni. Canzoni che celebrano, con la giusta quantità di sangue, una certa malinconia, un certo capofitto. Non solo con poesia, che in quello, volendo, son bravi tutti. Ma con la necessità di venire fuori, con la maestosità del gesto artistico. Tuffo è un fascinoso esorcismo da un lato e un commovente lavoro dall’altro. Imperdibile. Bravissimo.