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13 Ottobre 2024 - 18:30 Gabriele Fazio

Night Skinny – Containers

Più che un producer album, un viaggio all’interno del mondo urban italiano attraverso tutte le sfaccettature, i risvolti, le trame, le ramificazioni e, anche, naturalmente – ahinoi – le brutture. Infatti Containers vive di questo dinamismo perverso tra brani ottimi, a tratti esaltanti, come Trema (feat. Tedua, Lazza), Solo Dio sa, migliore traccia tra le 17, (feat. Tony Boy, Anice, Geolier, Shiva), Numero 5 (feat. Artie 5ive), Good girl (feat. Rkomi, Ernia, Bresh) o Amore cieco (feat. Madame), e brani non mal riusciti, ma proprio mortificanti, come quelli attaccati alla mammella della trap per nutrirsi della distrazione di un’intera generazione di giovanissimi ascoltatori. Containers è come una monetina lanciata in aria, la scatola di cioccolatini di Forrest Gump: in linea di massima è tutto digeribile, ma non sai mai quello che ti capita. Comune denominatore di tutti i brani è naturalmente il carattere in termini di produzione di Night Skinny. Un fenomeno vero, che però nel voler abbracciare tutto e tutti, poi non riesce a stringere, a far sentire il calore del proprio indiscutibile talento. E, di conseguenza, viene fuori in maniera netta solo a tratti. Alla fine così Containers risulta un disco rap di ottima fattura ma senza imperdibili memorabilia. Dici grazie, anche per educazione, ma poi nella testa e, soprattutto, nel cuore, rimane poco. Immaginatevi un ricco buffet fatto solo con merendine industriali e cibo da fast food. Buono eh, ma non è che una crostatina ti resterà nel cuore per sempre. Ci siamo capiti, no?