In Evidenza AlluvioniGoverno MeloniIsraele
SOSTENIBILITÀCommissione UEDeforestazioneEUtopiaGreenGreen DealParlamento europeoPolitiche ambientaliUnione europeaVerdi

Deforestazione, il rinvio del regolamento Ue è più vicino: i liberali di Renew si schierano con le destre

14 Ottobre 2024 - 18:39 Gianluca Brambilla
deforestazione rinvio regolamento ue
deforestazione rinvio regolamento ue
Solo centrosinistra e Verdi si oppongono alla proposta di von der Leyen. Il voto è atteso alla prossima plenaria

È tutta in discesa la strada per il rinvio del regolamento europeo contro la deforestazione, proposto nelle scorse settimane da Ursula von der Leyen. A inizio ottobre, l’esecutivo comunitario ha ceduto alle richieste di imprese e governi che chiedevano di posticipare di dodici mesi l’entrata in vigore dello Eudr (European Deforestation-free Products Regulation), uno dei pilastri del Green Deal europeo e il primo provvedimento al mondo che vieta l’importazione su larga scala di prodotti provenienti da terreni deforestati. La proposta della Commissione europea è di lasciare invariato il regolamento, ma rinviare di un anno la sua entrata in vigore: dal 30 dicembre 2024 al 30 dicembre 2025 per le imprese medie e grandi, dal 30 giugno 2025 al 30 giugno 2026 per le piccole imprese.

Favorevoli e contrari al rinvio del regolamento

Oggi, lunedì 14 ottobre, la proposta della Commissione di rinviare il regolamento è finita sul tavolo della commissione Ambiente del Parlamento europeo. «La proroga di un anno permetterebbe un’applicazione senza intoppi del regolamento, quando tutti sono pronti», ha spiegato una rappresentante dell’esecutivo Ue agli eurodeputati. La discussione a Bruxelles era il primo vero banco di prova per capire cosa ne pensano i vari gruppi politici europei sulla questione, con il centrosinistra di S&D, i Verdi e la sinistra di The Left che sono gli unici a opporsi alla richiesta di von der Leyen. «L’Ue è responsabile del 16% del disboscamento a livello mondiale, non possiamo far finta di niente», ha osservato Lena Schilling, eurodeputata austriaca dei Verdi.

La “sorpresa” Renew e il voto in plenaria a novembre

Ad appoggiare il rinvio dell’entrata in vigore del regolamento sono soprattutto i gruppi di destra e centrodestra: Popolari, Conservatori e riformisti e Patrioti per l’Europa. Un po’ a sorpresa, anche i liberali di Renew hanno detto che voteranno a favore della proposta della Commissione europea, allargando di fatto la maggioranza e spianando la strada all’approvazione del rinvio. «È una sconfitta, ma agiremo in modo responsabile. Sosterremo il rinvio di un anno, ma non rinvii ulteriori», ha annunciato Pascal Canfin, eurodeputato francese e presidente della Commissione Envi nella scorsa legislatura europea. «Il lavoro tecnico – ha aggiunto – è stato fatto ma è rimasto sulla scrivania di Ursula von der Leyen per mesi, con le imprese che non hanno avuto accesso agli elementi tecnici per attuare il testo fino a poche settimane fa. Questo dimostra che si tratta di una decisione squisitamente politica». Avendo adottato la procedura d’urgenza, la proposta della Commissione europea sarà messa ai voti durante la sessione plenaria del Parlamento Ue, con ogni probabilità in quella prevista a fine novembre.

Cosa prevede il regolamento Ue contro la deforestazione

Lo Eudr, approvato a fine 2022, è un regolamento che mira a ridurre il contributo dell’Unione europea alla deforestazione. Il provvedimento impone alle aziende che immettono sul mercato olio di palma, bovini, soia, caffè, cacao, legno, gomma, mobili o cioccolato di dimostrare che i loro prodotti non contribuiscono alla deforestazione o al degrado forestale. Tecnicamente, il regolamento è entrato in vigore a metà 2023 ma concede alle aziende diciotto mesi di tempo per adeguarsi. Questo significa che l’implementazione delle nuove disposizioni, a meno di approvazione del rinvio, comincerebbe a fine 2024 per le imprese medie e gradi, a giugno 2025 per quelle piccole. Il pressing di governi e aziende per posticipare il regolamento è iniziato lo scorso marzo, in seguito alle proteste degli agricoltori. A inizio ottobre, pochi mesi prima dell’entrata in vigore del regolamento, la Commissione europea ha deciso di aderire all’appello di chi chiede il rinvio della legge.

Foto di copertina: Dreamstime/Elena Fokina

Articoli di SOSTENIBILITÀ più letti
leggi anche