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Luigi Manconi, ex senatore e compagno di Bianca Berlinguer: «Da un anno sono completamente cieco»

14 Ottobre 2024 - 18:36 Ugo Milano
luigi manconi ex senatore marito di berlinguer cecita
luigi manconi ex senatore marito di berlinguer cecita
L'intellettuale ed ex politico racconta nel libro "La scoperta dei colori" la cecità che «coincide con due perdite: quella della bellezza e della libertà»

Nel suo nuovo libro La scomparsa dei colori (Garzanti), Luigi Manconi, ex senatore, ex sottosegretario alla Giustizia, garante delle persone private della libertà e compagno di Bianca Berlinguer, racconta la sua cecità, e il suo scoprirsi «una persona immersa per sempre nel buio». L’esigenza di raccontare questo lungo percorso è nata «dalla consapevolezza che non è una condizione che riguarda solo me», spiega l’intellettuale e uomo politico al Corriere della Sera. In Italia, infatti, sono circa 2 milioni gli ipovedenti e 5 milioni le persone con quel disabilità. «Ho provato a narrare, senza la pretesa di insegnare, come la mia esperienza tragica possa comunque portare alla non disperazione», afferma. Nel lungo percorso fino alla cecità totale, che gli ha fatto scoprire «risorse» che non pensava «di possedere», deve fare conti con «un’enormità di rimpianti», spiega. «La cecità coincide con due perdite – continua -: quella della bellezza e della libertà. La perdita della bellezza è non poter vedere i volti dei figli e delle persone care, i paesaggi, il mare di Alghero. Inoltre, una vita come la mia sempre tesa verso l’autodeterminazione, ha dovuto riconoscere limiti consistenti alla propria libertà. Ho dovuto per molte funzioni affidarmi agli altri, e però ho scoperto che in questo può esserci qualcosa di gratificante». Nonostante ciò ha cercato, e cerca tuttora, di «far sì che questa condizione non limiti l’impegno pubblico e politico», dice. Le sue paure più grandi? «Farmi male», risponde al giornalista. «Penso sia miracoloso che quasi mai in 15 anni di di indebolimento progressivo della vista io sia caduto. Ho paura di ferirmi la faccia, la parte più esposta; di urtare, sbattere. Poi ho mille altri piccoli timori quotidiani, gli stessi che questa condizione dà a tutti quelli che la condividono». Ma ha scoperto, conclude Manconi, «di essere più resistente di quello che non avessi immaginato, di possedere una grande capacità di adattamento, anche nella parte ultima della malattia, nella cecità totale, tanto da riuscire a condurre comunque una vita piena di incontri».

Foto copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI | Luigi Manconi e Bianca Berlinguer (2021)

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