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Stellantis, Tavares apre all’ipotesi di licenziamenti: «Non escludo nulla». La Lega: «Sconcertante»

14 Ottobre 2024 - 12:12 Bruno Gaetani
tavares taglio posti di lavoro
tavares taglio posti di lavoro
Le parole dell'amministratore delegato del colosso automobilistico: «Chiudere le frontiere ai cinesi è una trappola, aggireranno il blocco comprando aziende in Europa»

Futuri licenziamenti negli stabilimenti di Stellantis? «Non scarto nulla». Ha risposto così Carlos Tavares, amministratore delegato del colosso automobilistico italo-francese, a un’intervista rilasciata a Radio Rtl al Salone dell’Auto di Parigi. «La salute finanziaria di Stellantis», ha continuato l’imprenditore portoghese, «non passa unicamente dalla soppressione di posti di lavoro» ma anche «da tante altre cose: immaginazione, intelligenza, innovazione. Che è quello che stiamo facendo». E i licenziamenti, ha assicurato ancora Tavares, «non sono al centro della nostra riflessione strategica».

Gli occhi della Cina sull’automotive Ue

La scorsa settimana, si è tenuta l’audizione di Tavares in parlamento di fronte alle commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato. Al manager portoghese è stato chiesto di illustrare i piani di Stellantis per l’Italia e spiegare perché i livelli di produzione di auto sono molto più bassi rispetto ad altri Paesi europei. Nei giorni scorsi, in un’intervista rilasciata a Les Echos, Tavares aveva ventilato l’ipotesi di chiusure e licenziamenti: «Se i cinesi prendono il 10% delle quote di mercato in Europa al termine della loro offensiva, questo vuol dire che peseranno per 1,5 milioni di auto. Questo rappresenta sette fabbriche di assemblaggio. I costruttori europei dovranno allora sia chiudere, sia trasferirle ai cinesi». E aveva aggiunto: «Chiudere le frontiere ai prodotti cinesi è una trappola: aggireranno le barriere investendo in stabilimenti in Europa. Stabilimenti che verranno in parte finanziati da sovvenzioni statali, nei Paesi a basso costo».

Calenda: «Tavares è inaffidabile»

Le risposte fornite da Tavares in parlamento sono state giudicate insufficienti da pressoché tutti i partiti, in particolare quelli dell’opposizione. Tra i critici più feroci dell’ad di Stellantis c’è Carlo Calenda, leader di Azione, che oggi ha ribadito la propria posizione in un’intervista al Quotidiano Nazionale: «Di Carlos Tavares non ci si può fidare. Serve un piano strategico sull’automotive e per questo chiedo alla premier Meloni di lavorare assieme all’opposizione». Calenda chiede quindi al governo di non cedere alle richieste di nuovi sussidi avanzate da Stellantis: «Abbiamo già dato 1,5 miliardi di incentivi e 703 milioni per la cassa integrazione. Tavares ha promesso di produrre un milione di veicoli elettrici, ma ne realizzerà solo la metà».

Lega: «Dichiarazioni sconcertanti»

Sull’ipotesi di licenziamenti ventilata da Tavares si esprime la Lega, che parla di «ennesime dichiarazioni sconcertanti» da parte dell’amministratore delegato di Stellantis, che «rendono ancora più urgente e attuale l’operazione verità sui miliardi pubblici incassati» dall’azienda. Si tratta, continua la nota del partito di Matteo Salvini, «di fiumi di denaro che hanno prodotto utili per i manager, investimenti all’estero e tagli dolorosi in Italia. È uno scandalo che faremo emergere in tutta la sua grandezza».

In copertina: Carlos Tavares durante l’audizione alla Camera, 11 ottobre 2024 (ANSA/Fabio Frustaci)

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