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Taiwan, sempre più vicine le esercitazioni militari della Cina. Arrestato un presunto “intruso”, il presidente William Lai: «Proteggerò democrazia»

Pechino nella notte italiana ha inviato aerei e navi per circondare l'isola che rivendica. Gli Usa: «Siamo molto preoccupati, mossa ingiustificata»

Nella notte tra il 13 e il 14 ottobre la Cina ha inviato aerei e navi da guerra per circondare l’isola di Taiwan che considera parte del suo territorio. Un nuovo capitolo delle esercitazioni militari cinesi che negli ultimi mesi hanno sempre di più alzato il livello di tensione nell’est asiatico. Una mossa che segue le dichiarazioni del presidente di Taiwan William Lai che qualche giorno fa aveva detto: «Manterrò l’impegno di resistere all’annessione o all’invasione della nostra sovranità». Ora è sempre lui a rispondere a distanza alle manovre di Pechino: «Di fronte alle minacce esterne, vorrei rassicurare i miei compatrioti che il governo continuerà a difendere il sistema costituzionale democratico e libero, a proteggere la democratica Taiwan e a salvaguardare la sicurezza nazionale», ha scritto su Facebook.

L’accerchiamento

Aerei, navi e guardia costiera. Queste le forze dispiegate dalla Cina nella notte nell’ambito delle esercitazioni denominate “Joint Sword-2024B”. Taiwan ha risposto non solo a suon di comunicati di condanna – «comportamenti irrazionali e provocatori» ha definito le esercitazioni cinesi il ministero della Difesa – ma anche con «forze adeguate per rispondere adeguatamente, con l’obiettivo di proteggere la libertà e la democrazia, nonché di difendere la sovranità». Il fine delle operazioni di Pechino è un «severo avvertimento agli atti separatisti delle forze di Indipendenza di Taiwan», una dimostrazione di come possa bloccare porti e aree chiave o andare all’assalto di obiettivi marittimi e terrestri. In particolare, Pechino ha dichiarato di aver inviato le unità 2901, 1305, 1303 e 2102 della guardia costiera per condurre “ispezioni” attorno all’isola «in conformità con la legge basata sul principio della unica Cina», come ha affermato in una nota il portavoce della guardia costiera Liu Dejun.

La reazione di Taiwan

Il presidente taiwanese William Lai ha tenuto un meeting “di alto livello” del Consiglio di sicurezza per seguire la manovre cinesi. Le operazioni sono state definite, dall’ex ministro degli Esteri dell’isola, «incoerenti con il diritto e le regolamentazioni internazionali, e richiedono un avvertimento».

Arrestato un cittadino cinese, forse un intruso

La guardia costiera di Taiwan ha dichiarato di aver arrestato un cittadino cinese su una delle sue isole periferiche a seguito di quello che è stato valutato come un possibile caso di “intrusione”. «Non è escluso che il tentativo di clandestinità di una piccola imbarcazione possa essere un’intrusione nella zona grigia collegata alle manovre militari», ha spiegato in una nota la guardia costiera.

Gli Usa: «Siamo molto preoccupati»

«Siamo seriamente preoccupati per le esercitazioni militari congiunte dell’Esercito popolare di liberazione nello Stretto di Taiwan e nei dintorni di Taiwan», ha scritto in una nota il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller. «È ingiustificata», secondo Miller, la risposta di Pechino a un «discorso annuale di routine (quello di William Lai, ndr.) e rischia di degenerare». Il portavoce invita ad agire «con moderazione e di evitare ulteriori azioni che possano minare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan e nella regione».

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