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Il terzo attentato a Donald Trump? Una probabile fake news. La vera storia di Vem Miller

14 Ottobre 2024 - 18:41 David Puente
Il 14 luglio aveva giurato di lottare per Trump e se la prende con lo sceriffo con il quale ha molte cose in comune

Vem Miller è stato arrestato per possesso illegale di un’arma da fuoco e ha pagato una cauzione di 5 mila dollari per tornare in libertà. Attualmente non risulta accusato di aver tentato di uccidere Donald Trump, come inizialmente sospettato dallo sceriffo Chad Bianco della Contea di Riverside. Tale accusa non è formulata nel comunicato stampa del 13 ottobre: «Questo incidente non ha avuto ripercussioni sulla sicurezza dell’ex presidente Trump o dei partecipanti all’evento». Lo stesso Miller, una volta rilasciato, ha contestato le dichiarazioni dello sceriffo (definendole «bullshit»), negando di aver mai voluto uccidere Donald Trump. Di fatto, entrambi sono dei grandi sostenitori di Donald Trump.

La reazione dei colleghi di Vem

La principale contestatrice delle voci su Vem Miller è la sua collega, Mindy MF Robinson. Entrambi si definiscono “giornalisti indipendenti” e sono gestori del sito Americahappens.com e dell’omonimo canale su Rumble, dove Vem Miller ha recentemente rilasciato un comunicato sull’accaduto. Su Twitter/X, Mindy ha pubblicato un tweet in difesa dell’amico, proponendo una teoria del complotto sull’arresto. Secondo la “giornalista indipendente”, Vem avrebbe scoperto e pubblicato una sua inchiesta sul Deep State (una tipica narrazione QAnon pro-Trump) che coinvolgeva agenti federali nello scandalo “Bundy Ranch“.

Per questo motivo, sempre secondo quanto sostenuto nel tweet di Mindy, il Deep State avrebbe orchestrato l’arresto di Vem per punirlo.

In un tweet successivo, Mindy accusa lo sceriffo di non aver controllato gli account social di Vem Miller, attraverso i quali avrebbe verificato il suo evidente sostegno per Donald Trump: «Here is Vem Miller’s social media account on X…..clearly the Sheriff couldn’t be bothered to spend 1 minute scrolling through to see he was a Trump supporter and independent reporter».

Non mancano i sostenitori di Vem. Anche l’account Twitter/X di The Big Mig Podcast, dove troviamo un video Rumble dove figurano come ospiti Mindy e Vem.

Il vero Vem Miller

Come riscontrato dalla giornalista Jacqueline Sweet, il suo vero nome è Vem Yenovkian, cambiato legalmente nel 2022 secondo quanto riportato nei documenti della Corte del Nevada. Prima, nel 2020, il suo nome era legato al caso giudiziario sull’affidamento dei figli contro l’ex moglie Gulian, conclusa con un risarcimento di 150.000 dollari nei confronti della donna per anni di cyberbullismo nei suoi confronti da parte di Vem (attraverso 20 siti web e diversi video).

Dagli account social di Vem Miller, risulta evidente un sostegno a favore di Donald Trump e contro Kamala Harris. Il 7 ottobre pubblica un meme dove un uomo fa scendere la moglie dall’auto perché non apprezza Donald Trump, facendo salire quest’ultimo al suo posto.

In un post Instagram del 9 ottobre contesta le donne che votano contro la candidata democratica, attraverso un meme del gatto Jerry che punta il fucile inconsapevolmente contro se stesso.

Non risulta sostenere solo Donald Trump. Sempre su Instagram, Vem Miller pubblica una sua foto insieme a Robert F. Kennedy Jr. Scorrendo i post troviamo la foto con Steve Bannon e con lo “sciamano QAnonJake Angeli.

Infine, in un post del 14 luglio, Vem Miller pubblica la foto simbolo dell’attentato in Pennsylvania annunciando di voler lottare senza sosta per i prossimi 4 anni, con tutto quello che ha, per aiutare gli Stati Uniti e Donald Trump.

Lo sceriffo pro-Trump

Una curiosità riguarda il sostegno a Donald Trump e l’attenzione per gli attentati contro il candidato repubblicano. In un post Instagram del 14 luglio, Bianco condivide la foto simbolo del primo episodio in Pennsylvania, accusando la “sinistra” (politici e media) su quanto accaduto. Il post si conclude con il motto trumpiano «Make America Great Again»:

I’ll be as blunt as possible. The socialist left from bottom to top needs to be voted out of office at every election. The lies, propaganda, and speech inciting riotous behavior from our left politicians including the media who is truly complicit, has caused this to happen. I don’t care if you don’t like him as a person, President Trump is the only person standing between a free America and socialism. They know it, and this is the result. This picture says it all. Make America Great Again!

Bianco è in qualche modo legato a Vem Miller. Non solo per il sostegno a Donald Trump, ma per la loro partecipazione alla prima del film “Line in the Sand” di James O’Keefe promosso da Tucker Carlson. Miller pubblica la foto scattata da dentro la sala, la stessa dove si trovavano (dalla parte opposta) lo sceriffo Bianco con sua moglie.

Ecco la foto pubblicata dalla moglie dello sceriffo Bianco, a dimostrazione che si trovavano nella stessa sala con Vem Miller.

Nessun accenno alla targa falsa

Nel comunicato stampa dello sceriffo non si parla di numerosi passaporto o di una targa falsa:

On Saturday, October 12, 2024, at 4:59 p.m., deputies assigned to former President Donald Trump’s rally in the Coachella Valley contacted the driver of a black SUV at a checkpoint at the intersection of Avenue 52 and Celebration Drive. The male driver, identified as Vem Miller, a 49-year-old resident of Las Vegas, was found to be illegally in possession of a shotgun, a loaded handgun, and a high-capacity magazine. Miller was taken into custody without incident and later booked at the John J. Benoit Detention Center for possession of a loaded firearm and possession of a high-capacity magazine. This incident did not impact the safety of former President Trump or attendees of the event.

L’ipotesi che si trattasse di un attentatore era stata avanzata dallo sceriffo incaricato del caso, Chad Bianco. Pur essendo un sostenitore di Trump, Bianco non ha dichiarato con certezza che Vem Miller fosse un attentatore. Tuttavia, ha lasciato intendere questa possibilità, forse nella speranza di aver compiuto un gesto a favore di Donald Trump.

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