In Evidenza Cop29Donald TrumpGoverno Meloni
ATTUALITÀCampaniaCorte di CassazioneInchiesteNapoliRistorantiSgomberiTv

Via allo sgombero del Castello delle Cerimonie, il Comune: «Avviato l’iter, la sentenza è irrevocabile»

15 Ottobre 2024 - 12:07 Ugo Milano
castello delle cerimonie la sonrisa sant'antonio abate sgombero
castello delle cerimonie la sonrisa sant'antonio abate sgombero
La Cassazione aveva disposto a febbraio il sequestro dell'hotel-ristorante. Ma sul destino de "La Sonrisa" non ci sono ancora certezze: «Il suo futuro sarà deciso nei prossimi mesi»

Sono iniziate le procedure di sgombero de “La Sonrisa”. L’hotel-ristorante di Sant’Antonio Abate, nel napoletano, reso celebre dal programma Il Castello delle Cerimonie su Real Time, è passato nelle mani del Comune. Uno sviluppo previsto in realtà già da febbraio quando la Corte di Cassazione aveva disposto la confisca dello stabile, confermando una sentenza del tribunale di Torre Annunziata del 2016, parzialmente riformata dalla Corte d’Appello di Napoli. Il motivo sarebbe una lunga serie di abusi edilizi, iniziati addirittura nel 1979 dalla famiglia Polese, su un’area di oltre 40mila metri quadri.

Tra sgomberi e appelli a Strasburgo

La sentenza per lottizzazione abusiva non è mai stata accettata dai Polese. Che, anzi, di fronte alla decisione della Cassazione avevano ventilato l’idea di appellarsi «alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, per essere valutati da una Corte imparziale». A destare grande preoccupazione, e non solo nei proprietari, era stata però l’ipotesi di una completa demolizione dell’edificio. Una misura che avrebbe comportato la perdita del posto di lavoro per almeno un centinaio di persone, che gravitavano abitualmente intorno al Castello delle Cerimonie. Da qui il Comune, come già preannunciato dalla sindaca di Sant’Antonio Abate Ilaria Abagnale, ha optato per lo sgombero e la trasformazione dell’hotel-ristorante in un luogo da cui ricavare un affitto per pubblica utilità.

La sentenza mancante e la decisione del Comune

Nel frattempo la stessa Abagnale, in attesa del deposito della sentenza e dell’acquisizione concreta del patrimonio, ha fissato un’indennità di occupazione senza titolo del valore di 29mila euro al mese. Cifra che la famiglia Polese starebbe regolarmente pagando. «Abbiamo atteso per otto mesi la pubblicazione delle motivazioni della sentenza che ordina la confisca dell’immobile noto come “Grand Hotel La Sonrisa” e l’acquisizione a titolo gratuito dell’intera area di oltre 40mila metri quadrati a patrimonio del Comune di Sant’Antonio Abate», ha fatto sapere la prima cittadina. «Adesso, con gli uffici comunali sono stati stilati tutti gli atti d’indirizzo per avviare l’acquisizione del bene, in vista del successivo cronoprogramma per liberare immobili e terreni». Un ritardo per il Comune incomprensibile, tanto da spingere l’amministrazione locale ad «avviare ugualmente l’iter, tenuto conto che si tratta di una sentenza comunque divenuta irrevocabile».

The show must go on

Ogni passaggio e ogni decisione, ha rassicurato Ilaria Abagnale, saranno sempre concordati con la Prefettura e con la Procura generale di Napoli. Ma nel frattempo, con i Polese ancora all’interno del Grand Hotel, la televisione non si è fermata. Da settembre è tornato in onda su Real Time il reality show che ha reso celebre “La Sonrisa”. Cosa ne sarà, però, della struttura non è ancora dato saperlo. Perché, ha ammesso la sindaca Abagnale, «il suo futuro sarà deciso, condiviso e comunicato solo nei prossimi mesi».

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche