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Conte e Schlein all’attacco di Meloni alla Camera: «Alzi la voce con Netanyahu, la smetta di buttare soldi in Albania»

15 Ottobre 2024 - 20:04 Felice Florio
Schlein Meloni
Schlein Meloni
I leader Pd e M5s contro la premier dopo le comunicazioni in vista del Consiglio Ue. Il terreno comune della politica estera, le critiche alle mosse economiche

I leader dei due maggiori partiti dell’opposizione, Giuseppe Conte ed Elly Schlein, hanno approfittato delle dichiarazioni di voto alla Camera per criticare ancora una volta l’azione di Giorgia Meloni che, in vista del Consiglio europeo dei prossimi 17 e 18 ottobre, ha esposto oggi le sue comunicazioni al Parlamento. Sia il presidente del Movimento 5 stelle sia la segretaria del Partito democratico, nei propri interventi, sono partiti dalla guerra in Medio Oriente. «Fino a quando l’Italia sarà complice delle scelte criminali di Netanyahu?», ha chiesto Conte. «A Gaza, la premier Meloni ha chiuso tutti e due gli occhi per un anno. Quelli russi sono crimini di guerra e quelli di Netanyahu cosa sono?». Il numero uno del Movimento ha dato l’abbrivo a una batteria di domande: «Non vi sono bastati 12 mesi di sistematico sterminio della popolazione palestinese per comprendere che quella di Netanyahu è una strategia folle che conduce ad una orribile barbarie?».

«Basta con il vittimismo complottista»

Conte ha sostenuto che la legge italiana «stabilisce e impone l’obbligo di vietare l’esportazione di qualsiasi armamento verso Paesi in conflitto o che violino il diritto internazionale umanitario». Poi ha invitato Meloni a prendersi la propria responsabilità sul posizionamento internazionale dell’Italia e non solo: «Non ci venga a raccontare la favoletta dei complotti. Sia onesta con se stessa. Basta con il vittimismo complottista, si tolga il guscio di Calimero. Gli italiani l’hanno eletta per governare, governi se è capace». Riguardo alla richiesta di Palazzo Chigi di sostenere, in sede europea, la nomina di Raffaele Fitto a commissario, il leader grillino ha incalzato: «Meloni lei viene e ci dice di appoggiare Fitto, quando lei aveva detto che l’incarico a Gentiloni era un inciucio. Fitto è il meglio del peggio e quindi è pessimo». E ha argomentato: «Siamo gli ultimi sull’attuazione del Pnrr. Mandiamo in Europa un commissario che va a sorvegliare i piani altrui quando non è stato capace di attuare il suo?».

L’elenco di domande di Conte

L’ex presidente del Consiglio ha concluso ricorrendo, ancora, a una serie di domande: «Presidente Meloni, lei ha detto che si dimetterà il giorno in cui un esponente del M5s le spiegherà il senso delle sue parole: bene, ci provo. Quando ha detto cancellazione delle accise voleva dire aumento? Quanto ha detto aiuti ai pensionati voleva dire taglio delle rivalutazioni? Quando diceva blocco navale voleva dire blocco dei treni? Quando diceva largo al merito intendeva dire solo ai suoi amichetti? E gli investimenti in sicurezza dove sono? Lei distrae risorse alla sicurezza per mandare 16 migranti in Albania, che poi torneranno. Dove sono i suoi post sulla sicurezza? Noi vogliamo un governo con la schiena dritta che faccia pagare una tassa vera sugli extraprofitti, non annunci. Non si distragga più con il Superbonus, lei sono due anni che sta governando. La smetta con i buchi di bilancio che non esistono e si preoccupi dei soldi che sta distraendo dagli italiani onesti per finanziare 22 condoni».

Schlein: «Noi da sempre contro l’antisemitismo, a differenza dei giovani di Fratelli d’Italia»

Lo stesso vigore lo usa Schlein nella sua dichiarazione di voto: «La presidente Meloni si conferma forte coi deboli, e deboli coi forti. Ha fatto un attacco da bulla a Sea Watch, a chi salva le vite in mare mentre il suo governo lo ostacola, e non alza la voce con Netanyahu. Non è solo inaccettabile l’attacco all’Unifil, è un punto di non ritorno. Noi chiediamo di unirsi ai Paesi che stanno chiedendo l’embargo totale sulla armi: qui il punto non è cosa fa l’Italia, che pure ha continuato con l’invio dopo 7 ottobre, ma chiedere a tutti di smetterla. Così come l’Italia dovrebbe unirsi agli altri Paesi nel riconoscimento dello Stato di Palestina». Schlein ha detto di non accettare le accuse di antisemitismo mosse alla sinistra, «noi da sempre abbiamo contrastato l’antisemitismo, a differenza dei giovani di Fratelli d’Italia», e poi ha esortato l’inquilina di Palazzo Chigi a insistere negli ambienti internazionali per «un embargo totale sulle armi a Israele. Non ci basta la sua risposta da funzionario ministeriale. Serve un immediato cessate il fuoco a Gaza e ora in Libano».

Sassolini dalle scarpe

Sul sostegno all’Ucraina, il capo del Nazareno ha accusato il governo Meloni di essere poco credibile, «perché stende i tappeti rossi all’Ungheria di Orban per frenare gli aiuti all’Ucraina». Passando alla designazione di Fitto alla Commissione europea, Schlein ha affermato che l’esponente di FdI «non si presenta con il migliore biglietto da visita. Sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, l’Italia ha raggiunto il 37% dei suoi obiettivi, quest’anno sono stati spesi solo 10 miliardi di euro sui 40 previsti». E ha chiosato: «Valuteremo attentamente le audizioni di tutti i candidati commissari, Fitto compreso, ma non pensi di salire in cattedra a dare lezioni perché lei chiamò una piazza contro Gentiloni a votare a favore del vostro capogruppo olandese. Non avete niente da rivendicare se non la vostra incoerenza».

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