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La frecciata di Enrico Letta a Renzi: «Perché mi sono dimesso? Se perdi fai un passo indietro. Ma c’è chi fa il contrario…»

15 Ottobre 2024 - 22:47 Diego Messini
Enrico Letta Matteo Renzi La7
Enrico Letta Matteo Renzi La7
L'ex premier su La7 risponde a una domanda di Corrado Augias e si toglie un sassolino dalla scarpa: «Vedo che c'è chi nonostante le sconfitte continua a rilanciarsi»

Enrico Letta torna in tv per la prima volta da quando ha lasciato (per la seconda volta) la politica italiana, e Corrado Augias freme dalla voglia di capire cosa ci sia dietro. I due si incontrano nello studio di Di Martedì su La7. E nonappena l’ex premier si accomoda sulla sua poltrona, la storica firma di Repubblica sale in pressing: «Letta, ma perché se n’è andato?». Il riferimento è alle dimissioni da deputato date dal dirigente pisano. Che torna ora a vestire i panni dell’accademico: ha accettato infatti la direzione della IE School of Politics, Economics and Global Affairs di Madrid. La decisione di Letta era più che meditata, e la risposta è più che pronta. «Per due motivi», spiega l’ex premier. «Primo, perché credo che chi perde le elezioni debba fare un passo indietro». Era lui alla guida del Pd che due anni fa fu surclassato dai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni alle politiche. «Vedo in giro invece tanti che pur avendo perso le elezioni continuano a rilanciarsi…», lascia cadere Letta. E la frecciata pare indirizzata al suo (ex) acerrimo nemico dentro al Pd, quel Matteo Renzi che lo scalzò dalla guida del governo ormai oltre dieci anni fa, nel febbraio 2014. E che ormai da anni continua inanellare manovre politiche per restare al centro dei giochi, nonostante abbia dovuto a sua volta lasciare Palazzo Chigi e subire poi una dura sconfitta elettorale. E infine abbandonare pure il Pd per tentare la scommessa – non esattamente – decollata di Italia Viva. Anche se poco più tardi, a domanda diretta sul leader di Italia Viva del conduttore Giovanni Floris, Letta si rifiuta di rispondere: «Su Renzi non dico nulla». E il secondo motivo, incalza Augias? «È che sono fermamente convinto che ciascuno debba avere una professione, al di là dell’attività politica. E la mia mi consente non di smettere, ma di continuare a fare battaglie politiche e lottare con ancora più forza». Sarà l’ultima volta che Letta si chiama fuori dalle istituzioni italiane?

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