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Maxi furto d’arte a Firenze, ritrovate quasi 700 opere: «Trafugate da un falegname durante i lavori di manutenzione nelle dimore nobiliari»

15 Ottobre 2024 - 00:06 Ugo Milano
arte quadri
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Il valore stimato della merce ammonta a circa 3 milioni di euro in totale

Un abile artigiano, noto nelle case dell’alta società fiorentina per la sua maestria in piccoli lavori di falegnameria e manutenzione, è stato scoperto come il responsabile di uno dei più grandi furti d’arte degli ultimi anni. Le sue competenze professionali gli garantivano l’accesso a importanti dimore nobiliari, ma durante i suoi interventi riusciva a trafugare opere d’arte di inestimabile valore. In totale, ricostruisce La Nazione, si stima che l’artigiano abbia rubato quasi 700 pezzi nel corso di 5 anni. 695 per la precisione. E un valore stimato di oltre 3 milioni di euro. Il caso è stato risolto grazie a una complessa indagine avviata dai carabinieri di Firenze, in collaborazione con l’Fbi americana e il Ris dell’Arma. L’inchiesta, durata tre anni, ha coinvolto dodici indagati e ha portato al recupero di oltre 600 opere d’arte tra libri rari, ceramiche e dipinti.

Le indagini

Tutto è cominciato nel 2021, quando un fiorentino ha denunciato il furto di un raro libro, il De Historia Stirpium Commentarii Isignes di Leonhart Fuchs, stampato a Basilea nel 1542. L’opera è stata rubata tra dicembre 2018 e giugno 2019 ed è stata rintracciata un anno dopo nel catalogo di una prestigiosa casa d’aste fiorentina e successivamente sequestrata a un antiquario veneto, risultato un semplice acquirente che aveva comprato buona fede. Questo ritrovamento ha dato il via alla caccia al ladro e all’ampia operazione che ne è seguita.

Le opere rubate (e rivendute)

L’artigiano, che spicca tra gli indagati, sfruttava infatti il suo accesso privilegiato alle dimore nobiliari per rubare opere d’arte durante i lavori di riparazione. Tra i pezzi più preziosi recuperati figurano quattro piatti Ginori, realizzati esclusivamente per la Presidenza della Repubblica, un servizio in porcellana decorato in oro zecchino dell’Ottocento, un piatto della dinastia Ming e un dipinto firmato da Giovanni Fattori. Un altro ritrovamento significativo è stato un libro rarissimo, De Honesta Disciplina, autografato da Giorgio Vasari. Le opere d’arte rubate venivano poi rivendute a distanza di tempo nel mercato dell’antiquariato nazionale ed estero. Collezionisti ignari, provenienti da paesi come l’Arabia Saudita, gli Stati Uniti e l’Inghilterra, hanno acquistato i pezzi, molti dei quali ormai recuperati grazie alla collaborazione con Fbi.

Foto di copertina da repertorio

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