Via libera alla Manovra 2025. Bonus da 1.000 euro per i nuovi nati, 3,5 miliardi in arrivo da banche e assicurazioni: ecco tutte le misure
Intorno alle 20.30 di sera – il 15 ottobre – è cominciata una delle riunioni più importanti dell’anno a Palazzo Chigi. Sul tavolo del Consiglio dei ministri c’è il testo della legge di Bilancio 2025. Poco dopo, dall’edificio dove è riunito il governo, sono iniziate a trapelare le indiscrezioni. Innanzitutto le cifre: la Manovra del prossimo anno avrà un peso di 30 miliardi di euro lordi, 35 miliardi quella del 2026 e oltre 40 miliardi quella del 2027. Ci sono alcune novità, ma anche molte conferme, come quelle in materia pensionistica: resta in piedi l’impianto organizzato da Elsa Fornero durante il governo Monti. Inoltre, fa sapere il ministero dell’Economia, sono reiterate «le misure dello scorso anno – come Quota 103 – e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro».
Famiglia e natalità
Novità sulle detrazioni ma, soprattutto, la legge di Bilancio mostra un’attenzione particolare alle famiglie numerose e agli incentivi alla natalità. C’è un restyling dell’assegno unico, con un tetto massimo detraibile che cambia in base alla composizione del nucleo familiare. La modifica propende verso l’adozione del cosiddetto “quoziente familiare”, ovvero quel meccanismo a favore delle famiglie con un numero alto di figli. C’è anche l’introduzione della “Carta per i nuovi nati”: un bonus una tantum di mille euro ai genitori con una soglia Isee inferiore ai 40 mila euro. Rifinanziata anche la “Carta dedicata a te”, con un’erogazione complessiva di 500 milioni di euro.
Le misure sulla casa
Tra le altre misure, viene prorogato il bonus ristrutturazioni al 50%, ma sarà utilizzabile solo per le prime case. Ci sarà l’aggiornamento catastale per chi, negli scorsi anni, ha usufruito del Superbonus 110%: i proprietari di questi immobili, dunque, devono aspettarsi un aumento delle imposte. Il governo, approvando la legge di Bilancio, intende confermare anche il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori con reddito entro i 35 mila euro e la riduzione a tre degli scaglioni Irpef. Cambia la norma sull’affidamento dei minori da parte dei tribunali: i costi saranno a carico dallo Stato e non più dei Comuni, così da liberare diversi milioni di euro per gli enti locali.
Banche e assicurazioni
Per finanziare parte di queste misure, l’esecutivo potrà contare sul contributo di 3,5 miliardi di euro che banche e assicurazioni hanno accordato, dopo che, negli scorsi anni, hanno potuto registrare ingenti guadagni in seguito all’innalzamento dei tassi di interesse. Anche il taglio del 5% delle spese ministeriali contribuirà allo scopo. E infatti è stato previsto che la sanità riceva 3 miliardi di euro in più rispetto ai 5 miliardi stanziati nella scorsa Finanziaria. Infine, le accise sul diesel dovrebbero salire di 1,5 centesimi, mentre quelle sulla benzina scenderebbero di un importo uguale.