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Marco Masini, i pregiudizi sulla sfortuna e l’aiuto di Adriano Celentano: «Ma non ci sentiamo più da un po’»

15 Ottobre 2024 - 07:46 Alba Romano
marco masini adriano celentano
marco masini adriano celentano
Il cantautore e il rapporto con il Molleggiato: mi fece cantare una canzone di Mia Martini

Marco Masini ha vinto Sanremo Nuove Proposte nel 1990 con Disperato e nel 2004 con L’uomo volante. Torna con un nuovo album a sette anni dall’ultimo: 10 amori. Un concept album con dieci storie, prologo ed epilogo. «È una cosa che si faceva negli Anni 70, volevo dare un senso vintage. Amore è in senso universale, non solo lei e lui, intendo l’amore per sé, per un figlio, un padre, un animale, un angolo della nostra adolescenza», spiega oggi in un’intervista a La Stampa. E visto che ha 60 anni, ricorda il Marco giovane e la differenza con oggi: «Ero uno che voleva cambiare il mondo e poi si è accorto che il mondo non l’ha cambiato. Ma è più consapevole e maturo».

I 60 anni

I 60 anni li ha presi bene: «Beh, il baricentro dell’anagrafe oggi si è spostato: io guardavo mio padre a 40 anni e mi sembrava un vecchio. Oggi sembriamo più giovani, ma poi gli anni sono quelli». E ricorda di aver avuto «un’infanzia guidata dalla musica. A 4 anni i miei genitori mi regalarono un organetto Bontempi, la mattina di Natale ho cominciato a suonare a orecchio, senza mai aver visto una tastiera: capirono che sarebbe stato un incubo. A Sanremo ’90 feci capire che l’incubo si era trasformato in sogno, anche se mia madre non riuscì a vederlo: morì quando avevo 17 anni. L’organetto però mi aveva portato lontano, anche se mio padre non l’aveva vissuta benissimo». Perché avrebbe voluto per lui «un lavoro sicuro, magari statale».

Celentano

Spiega che la sua hit Disperato è nata in inglese perché «ai tempi scrivevamo prima la musica, i testi nascevano in inglese, ma un inglese finto. Come Prisencolinensinainciusol di Celentano: buttò giù una traccia guida e decise che era più forte del testo in italiano». E ricorda proprio il Molleggiato, che raccontò i pregiudizi di cui Masini era vittima: «Mi chiamò per raccontare in tv la mia storia e cantai un pezzo di Mia Martini, erano storie erano molto simili. Per me Adriano è un mito assoluto, una leggenda e lo ringrazierò per sempre per aver dedicato il suo tempo alla mia storia». Anche se pure lui non lo sente da un po’: «No, da allora ci siamo risentiti un paio di volte, ma non siamo diventati amici stretti. Non c’è quel tipo di rapporto».

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