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«Maria Rosaria Boccia simulava la gravidanza con un cuscino sopra la pancia»

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Il racconto di N.A. di Scafati, che ha conosciuto l'imprenditrice e influencer. «Destra o sinistra? Per lei era uguale»

Maria Rosaria Boccia non ha simulato una gravidanza soltanto con Gennaro Sangiuliano. E quando lo faceva era solita utilizzare un cuscino messo sopra la pancia. E se all’ex ministro della Cultura del governo Meloni l’imprenditrice e influencer di Pompei diceva: «Sei un super babbo», con altri non è andata così liscia. È il caso di N.A., residente a Scafati e che oggi su La Verità dice di aver avuto e poi rapidamente interrotto una breve relazione proprio con Boccia. «Me la presentò un’amica comune. Voleva uscire con me, ci siamo sentiti qualche volta con dei messaggi. Lei si pavoneggiava, diceva che organizzava la Notte Bianca di Scafati e che voleva entrare nel mondo della politica. Destra o sinistra? Per lei era uguale», dice l’uomo, definito come un attivista molto vicino a un politico.

Il racconto

Il racconto prosegue: «Ci siamo visti una sola volta. E il giorno seguente fui obbligato a farla scendere dalla macchina in autostrada». Ma non è stata l’unica occasione di contrasto con lei: «Siccome sono separato e sto a casa con mia madre, lei un giorno voleva entrare a tutti i costi. Per non incontrarla ho chiuso il portone di casa e l’ho lasciata in giardino. Aprii il cancello e andai via da una seconda uscita. Mia madre scese per dirle che non c’ero, ma non se ne andava». E l’uomo rivendica: «Io dopo due ore con lei avevo già capito tutto. Ma come ha fatto Sangiuliano a non valutarla subito? Se penso che l’avevano messo in guardia anche alcuni amici comuni…». La scappatella, è il ragionamento di N.A., ci può stare. L’errore di valutazione no. Perché «parliamo di un laureato, di un giornalista».

Il cuscino sulla pancia

Ma la storia più significativa N.A. la racconta dopo. Dopo essere sparita per qualche tempo, l’imprenditrice si è presentata da lui nuovamente: «Mi disse che era incinta». Ma non di lui. «La incontro di nuovo dopo qualche mese e lei mi racconta che aveva perso il bambino e donato gli organi», continua. «Sapevamo tutti che indossava un cuscino per simulare la pancia. E noi la assecondavamo», aggiunge. Lo faceva perché «voleva che si sapesse che era incinta di qualcuno, ma era una palla».

«Dopo di me c’è stato uno che aveva un’agenzia di scommesse, poi il figlio di un consigliere comunale, un bravo ragazzo che dopo si è sposato». E ancora: «Si diceva che si era sposata con un rappresentante del settore dell’abbigliamento per debiti». P. S., la donna che aveva presentato N. A . alla Boccia, ha invece poca voglia di raccontare: «Ci siamo frequentate per tre mesi, poi l’ho cacciata da casa mia, ma non eravamo amiche e non ho voglia di perdere il mio tempo a parlare di Maria Rosaria Boccia».

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