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Lecce, va in ospedale ma l’ascensore non va: madre partorisce sul pavimento

15 Ottobre 2024 - 14:06 Ugo Milano
lecce ascensore partorisce a terra
lecce ascensore partorisce a terra
La donna e il piccolo stanno bene e sono monitorati dal personale medico. Intanto dura la denuncia dei sindacati, che richiedono interventi drastici

L’ascensore, nonostante le insistenti chiamate, non arrivava. Per questo, all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, nella mattinata di lunedì 14 ottobre una donna ha dovuto partorire proprio di fronte alle porte dell’ascensore che l’avrebbe dovuta portare alla sala parto. La nascita è avvenuta senza complicazioni né per la madre né per il figlio, il secondo della donna. Poco dopo il personale sanitario ha preso in consegna i due e li ha trasportati nel reparto di Ostetricia, dove rimangono monitorati dai medici.

Il parto di fortuna

L’ascensore della struttura era stato colto da un malfunzionamento improvviso, che lo aveva completamente bloccato. La donna, originaria di Tuglie, aveva raggiunto il Fazzi dopo aver sentito le contrazioni la sera prima. Di fronte al vano ascensori, dopo qualche minuto che le porte si rifiutavano di aprirsi, la donna si è distesa a terra e ha dato alla luce il suo secondo bimbo. Una gestione tanto lucida quanto rischiosa dell’emergenza. Un medico ha spiegato che era elevato il rischio che il neonato, durante le manovre, potesse cadere e sbattere la testa a terra. I due, dopo il parto ben riuscito, sono stati trasferiti con mezzi di fortuna nel reparto di Ostetricia. Le condizioni di entrambi, a quanto dice il personale sanitario, sono buone.

La denuncia dei sindacati

La storia, fortunatamente a lieto fine, non è però un caso isolato. Sarebbero ben diciassette gli ascensori che all’ospedale Vito Fazzi attendono interventi di manutenzione. Secondo i sindacati, a peggiorare una situazione già di per sé grave sarebbe l’affidamento dei lavori a micro aziende che non hanno le competenze necessarie per gestire macro-interventi del genere in strutture ospedaliere. Per questo, hanno insistito i sindacati, è necessario «adottare provvedimenti drastici per garantire l’incolumità dei pazienti in una struttura ospedaliera».

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