Teo Teocoli, dopo i silenzi di Celentano Don Backy gli dà dello «scroccone»: «Mi rinfaccia cene di 60 anni fa»
Non bastavano gli attriti con l’amico di una vita Adriano Celentano, che da 4 anni non gli risponde al telefono dopo il flop della serie tv Adrian e quella strana richiesta nei giorni della messa in onda. Teo Teocoli continua a essere invitato in trasmissioni televisive e radiofoniche, a ricevere richieste di interviste per capire meglio cosa abbia allontanato i grandi amici di una volta. Prima festeggiavano tutti i compleanni insieme e si sentivano almeno una volta a settimana, poi il silenzio. A Un giorno da pecora, Teocoli ha spiegato nuovamente che la fine del loro rapporto si è consumata in concomitanza con la richiesta del Molleggiato al suo sosia e imitatore di prendere il suo posto a Verona davanti al pubblico. «Gli dissi: “Prima cosa sarà difficilissimo che la gente non se ne accorga, e poi mi sembra una bufala che dai alla gente. Le persone aspettano te e ad andare fuori sono io?”», la risposta di Teocoli, una delle ultime volte che si sono sentite. In passato l’attore e comico ha parlato anche della moglie e socia in affari di Celentano, Claudia Mori, e in questa occasione ha voluto evidenziare: «Claudia ha il suo perché in tutto questo, lei non è cattiva ma è una donna dura. Ma non è solo colpa sua»
Dopo Celentano, la lite con Don Backy
In radio poi Teocoli si è voluto levare un altro sassolino, riguardo al rapporto con Don Backy. Il musicista, nome d’arte di Aldo Caponi, anche lui parte del Clan Celentano, a inizio settembre in una intervista a Mow Magazine ha rinfacciato all’amico di aver vissuto sulle sue spalle per due o tre anni. «C’è gente che si vanta di essere stata nel Clan, tipo Teo Teocoli, ma non è così. Alcuni hanno solo inciso per l’etichetta, punto. Non mi faccia dire altro», aveva detto l’artista, «Teocoli ha vissuto sulle mie spalle per due o tre anni. Pranzi, cene, pagavo sempre io. Una notte, parliamo del 1964-’65, si presentò a casa mia e mi chiese 250.000 lire perché aveva fuso il motore della macchina a Parigi, e doveva farla tornare in treno. Ovviamente, non aveva un soldo». Questi episodi rinfacciati a oltre 60 anni di distanza non sono andati giù a Teocoli. Ai tempi lui viveva a Milano da solo, alla sera andavo in trattoria e pagava lui, perché non avevo soldi. «All’epoca ero giovane e poi io potevo anche mangiare a casa, visto che vivevo in città. Oggi, dopo più di 60 anni», ha spiegato a Un giorno da pecora, «sui social mi ha rinfacciato queste cene e l’avermi prestato 100mila lire per una macchina, che peraltro mi si ruppe a Parigi tanti anni fa. Ci sono rimasto male».
Foto di archivio: ANSA/GIUSEPPE LAMI