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Arrivati in Albania i primi 16 migranti con la nave della Marina: quattro di loro stanno già tornando in Italia

16 Ottobre 2024 - 19:15 Alba Romano
albania prima nave migranti minorenni
albania prima nave migranti minorenni
Due sono minorenni, altri due per motivi di salute. L'autorità portuale ha dichiarato che sono stati trasferiti nuovamente sulla nave Libra, per essere valutati dalle commissioni degli hotspot italiani

Stanno già tornando in Italia quattro dei 16 migranti sbarcati nel porto di Shengjin, in Albania, a bordo della nave Libra della Marina militare, nel primo trasferimento nell’hotspot previsto dall’accordo tra Roma e Tirana. Due migranti hanno dichiarato di essere minorenni e «sono stati trasferiti su una motovedetta per esser riportati sulla nave Libra, diretti in Italia», come hanno riferito all’Ansa fonti dell’autorità portuale. Altri due hanno lasciato il centro per motivi di salute. Saranno poi valutati dalle commissioni presenti negli hotspot nazionali, come avviene in situazioni analoghe. I 16 migranti di nazionalità egiziana e bengalese, soccorsi nel Mar Mediterraneo, erano stati ritenuti dalle autorità del nostro Paese soggetti non vulnerabili. Nell’hotspot vicino al molo, i migranti sono poi stati sottoposti a uno screening sanitario e a ulteriori procedure di identificazione, oltre a quelle eseguite sulla nave. Chi di loro riuscirà a dimostrare di avere i requisiti, potrà presentare domanda di asilo all’Italia e, nel frattempo, essere trasferito nel centro di accoglienza di Gjader, situato a circa 20 chilometri di distanza da Shengjin. Chi invece non risulterà idoneo all’asilo, verrà sposta nel centro di rimpatrio.

Le accuse dell’opposizione

Il leader di +Europa Riccardo Magi, che proprio a Shengjin ha avuto un diverbio con Giorgia Meloni, ha criticato aspramente quanto sta avvenendo in queste ore: «Un corteo di imbarcazioni, tra cui un pattugliatore della Marina, per deportare sedici, e ripeto 16, poveri cristi nella nuova colonia detentiva italiana in terra d’Albania. Ecco l’immagine grottesca e un po’ ridicola della orrida propaganda di Meloni: una messa in scena elettorale pagata con i soldi dei contribuenti italiani per rinchiudere dei naufraghi in un carcere italiano fuori dall’Europa. Le uniche cose che vanno alla deriva in questa triste scenetta sono il buonsenso e il diritto».

Foto di copertina: EPA/MALTON DIBRA

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