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La (triste) eredità di Alessandro Giuli al Maxxi: incassi crollati, costi lievitati e relazioni internazionali interrotte

16 Ottobre 2024 - 17:01 Ugo Milano
alessandro giuli question time camera esordio ministro
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L’era Giuli-Spano ha segnato una caduta libera nelle performance del museo

I numeri non mentono: l’esperienza di Alessandro Giuli alla guida del Maxxi, il Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, si è rivelata un vero disastro. Dopo quasi due anni alla presidenza del prestigioso istituto romano, Giuli ha lasciato un’eredità fatta di incassi crollati, progetti fallimentari e relazioni internazionali interrotte. Secondo i dati contenuti nella relazione dei revisori dei conti sul bilancio consuntivo 2023, riportato da la Repubblica, l’era Giuli-Spano ha segnato una caduta libera nelle performance economiche del Maxxi. Rispetto all’ultimo anno della presidenza di Giovanna Melandri, gli incassi da biglietteria sono crollati del 30%, scendendo da 2,586 milioni di euro a 1,972 milioni. Simile la sorte dei ricavi e dei proventi diversi, scesi da 3,950 milioni a 2,487 e delle sponsorizzazioni, diminuite del 44%. Un tracollo che, come spiega un curatore del museo, è in gran parte legato alla mancanza di una visione strategica: «Le sponsorizzazioni si decidono sulla programmazione dell’anno successivo, esattamente ciò che Giuli non ha fatto».

Il (triste) bilancio

Ma le conseguenze della cattiva gestione non si sarebbero fermate qui. Durante la presidenza Giuli, riporta ancora il curatore, il Maxxi avrebbe perso contatto con la rete dei musei nazionali e internazionali con cui aveva coltivato collaborazioni fruttuose negli anni precedenti. Nel 2018, ad esempio, il museo aveva portato la sua collezione in tour nel Mediterraneo, con tappe al Bardo di Tunisi, Rabat e Beirut, riscuotendo grande successo di pubblico. Più di recente, nell’aprile 2022, una selezione di opere era stata esposta a Berlino, presso la galleria della Deutsche Bank. Sotto la guida di Giuli, nessun progetto simile è stato realizzato, eccetto una criticatissima mostra intitolata Passeggiate romane, basata sulle scenografie di Dante Ferretti. Come se non bastasse, il costo del personale è lievitato, passando da 1,699 milioni di euro a 2,197 milioni, anche a causa di nuove assunzioni e consulenze, alcune delle quali sarebbero state affidate a persone con scarsa esperienza, ma legate per affinità politiche. Senza dimenticare i clamorosi scivoloni, come l’inaugurazione dell’arena estiva con il controverso duo MorganSgarbi, sfociata in insulti e parolacce.

Le ambizioni di Giuli: «Non resterò qui a lungo»

Sin dall’inizio, Giuli non avrebbe mai nascosto le sue ambizioni. Già al suo arrivo al Maxxi, nel novembre di due anni fa, aveva dichiarato di non voler rimanere a lungo. Non si esclude che il suo obiettivo fosse già arrivare al ministero della Cultura, magari sostituendo proprio Gennaro Sangiuliano. Ora è il numero uno al Mibac, nonostante il bilancio non roseo della sua presidenza al Maxxi. Ma le promesse non mantenute e i progetti abbandonati hanno lasciato una scia di delusione tra chi sperava in un rilancio del museo. E si spera che una eredità simile non arrivi anche per la sede di via del Collegio Romano.

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