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Caterina Balivo: «Nei programmi i conduttori maschi sono privilegiati. E la tv è stantìa»

16 Ottobre 2024 - 06:53 Alba Romano
caterina balivo conduttrice
caterina balivo conduttrice
Il volto Rai: programmi e nomi che sono lì da 20 anni, c'è tempo per me

La conduttrice Caterina Balivo dice di aver subito un’ingiustizia a livello personale nella sua carriera: «Non ci voglio tornare. Anche perché non ci rendiamo conto di vivere in maniera agiata e privilegiata, mentre tanti altri non hanno la stessa fortuna», dice oggi al Corriere della Sera. E forse si riferisce ancora a quello che è accaduto 12 anni fa, quando, sostiene, le tolsero Festa Italiana nonostante il successo. Poi spiega: «Nella conduzione ballo, scherzo, rido, ma di leggerezza non c’è niente. La scialla non la conosco, le cose devo farle bene. Mi chiedo se sia una questione genetica o se c’entrino i miei genitori insegnanti».

La volta buona

Poi spiega qual è stata la sua volta buona: «Tutte le volte che ho scelto cosa era buono per me, anche se non sembrava così agli altri: come Miss Italia, per esempio. Ma la mia volta buona forse è stata aver subìto un cambiamento di rete e di programma che si è rivelato essenziale per poter continuare una storia d’amore giovane. Se non mi avessero spedita a Milano, sarebbe stato impossibile proseguire: l’amore è più forte di tutto, ma deve essere pratico. Se io e mio marito avessimo continuato a fare i fidanzati a distanza, la storia si sarebbe spenta». E parla di suo marito Guido Maria Brera, di cui ricorda «l’odore del parquet al mattino unito al profumo del caffè. Avevo 30 anni, Milano non era bella come adesso, quella era la mia madeleine. Poi, quando mi hanno proposto di tornare su Rai 1, lui ha fatto il grande atto d’amore di seguirmi a Roma».

I telefonini dei figli (e del marito)

Spiega come si regola con i figli e il telefonino: «Guido Alberto lo ha, ma non lo può portare a scuola, anche se i suoi compagni lo fanno. Su questo ci siamo scontrati. La sera alle 20 me lo deve consegnare. Ho il parental control, ma non so come, lui riesce a superarlo». E, invece, controlla ancora quello di suo marito: «Una sbirciata la do sempre, ma quello non è controllare: è tenersi aggiornati…». E sulla carriera: «A 25 anni conducevo la stessa fascia oraria di oggi e allora potrei dire: sei rimasta lì. Ma poi guardo gli altri conduttori e mi rendo conto che la tivù è stantia, pure la Clerici fa quel programma da 20 anni e la stessa De Filippi è al pomeriggio da 25. Loro sono andate avanti facendo anche altro, ma hanno un’età diversa dalla mia: c’è tempo».

I conduttori maschi

Se la prende con i conduttori maschi: «Alla prima puntata di Lingo , su La7, avevo messo i baffi apposta: sarò sempre grata ad Andrea Salerno. La trovo una grande ingiustizia televisiva. Il punto è che noi donne possiamo avere registri diversi, gli uomini molti meno. Dove lo trovi uno che ti fa l’intervista a cuore aperto? Lì ci mettono le donne e per scarto arrivano gli uomini a fare le cose più facili, guarda caso con tempi che conciliano molto bene sia la dimensione familiare che l’aperitivo».

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