Quel debito da «250mila lire», le cene pagate per anni. Don Backy su Teocoli: «È stato un figlioccio per quattro anni, poi non l’ho più sentito»
«Non gli ho pagato la cena ma le cene, per anni, così come quando andavamo al cinema o a teatro. Ma non voglio niente». Don Backy, nome d’arte di Aldo Caponi, risponde a Teo Teocoli dagli stessi microfoni di Un giorno da pecora, su Rai Radio1. Il comico e imitatore era stato invitato per parlare della fine del suo rapporto di amicizia con Adriano Celentano, una rottura avvenuta quattro anni fa. Nel corso della trasmissione però Teocoli aveva parlato anche di un’altra amicizia di lunga data finita nel nulla. Anzi, con la richiesta del pagamento di «un debito di sessant’anni fa». Don Backy però spiega di non avere nessuna intenzione di chiedere indietro i soldi prestati all’ex amico. Ma vuole fare chiarezza una volta per tutte su come andarono le cose tra i due. «Teo è stato mio figlioccio o fratelloccio dal 1964 in poi. L’ho conosciuto che voleva fare il cantante, pensava di poter entrare nel Clan ma era impensabile perché noi eravamo già quattro», racconta agli ascoltatori del programma condotto da Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, «con Teo eravamo grandi amici ma non mi mai invitato in nessuna sua trasmissione. E non lo sento dalla mia uscita del Clan, avvenuta nel 1968». E chiarisce poi un’altra questione, quella di un famigerato debito. «Il debito che ha con me Teo Teocoli?», spiega, Don Backy, «sono 250mila lire, che gli prestai nel 1966 perché gli si fuse il motore della sua macchina a Parigi e la dovette riportare a Milano. Venne da me di notte e io gli feci un assegno di 250mila lire. Che oggi sarebbero molti di più, tanti che non farebbero ridere così tanto Teo».
Foto di archivio: ANSA/UFFICIO STAMPA