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La legge di Bilancio presentata da Giorgetti: «Sacrificio da banche e ministeri». Taglio del cuneo, famiglia e pensioni: ecco cosa aspettarsi nel 2025

16 Ottobre 2024 - 11:36 Felice Florio
Il ministro ha confermato l'anticipazione fatta ieri da Open: nella Manovra c'è la modifica della norma sull'affidamento dei minori ai Comuni

Giorgia Meloni non partecipa alla conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio 2025, approvata nella serata di ieri – 15 ottobre – durante il Consiglio dei ministri. «Ma ci tiene a incontrare i giornalisti sull’articolato», esordisce Giancarlo Giorgetti. Il ministro dell’Economia annuncia che un secondo punto con la stampa dovrebbe tenersi lunedì 21 ottobre. Prima di entrare nel merito della Manovra, il ministro dell’Economia ricorda che nella riunione a Palazzo Chigi è stato approvato anche il Documento programmatico di bilancio, «che è stato inviato alla Commissione europea», e che è stato definito l’accordo con Bruxelles per «l’estensione a 7 anni del Piano strutturale di bilancio», per il rientro dal deficit eccessivo.

Taglio del cuneo e sostegno alle famiglie

Venendo alla legge di Bilancio, l’esponente del governo riassume così «la prima questione fondamentale». Ovvero: «Non soltanto confermiamo il taglio del cuneo contributivo, che diventerà fiscale, ma addirittura facciamo in modo che ci sia qualche beneficio per i redditi da 35 mila a 40 mila euro». Sono stabilizzate, quindi, le tre aliquote Irpef. Non ci saranno, altresì, peggioramenti per le altre fasce di reddito attraverso nuove tasse, aggiunge Giorgetti, con ironia: «Mi dispiace deludere le attese». E poi indica un’attenzione «particolare» tenuta per le famiglie: «Abbiamo previsto nuovo sistema di calcolo che favorisce i nuclei numerosi, chiamiamolo “quoziente famigliare”». Oltre al miglioramento di alcuni istituti introdotti l’anno scorso, «tipo i congedi parentali all’80% che salgono da due a tre mesi».

Pensioni

«Non interveniamo, se non confermando i provvedimenti dell’anno scorso, in materia pensionistica», continua Giorgetti. Anzi, una novità c’è: il governo ha voluto introdurre un nuovo meccanismo di incentivazione fiscale per chi ha raggiunto l’età di pensionamento, sia nel pubblico sia nel privato, ma decide «su base volontaria» di continuare a lavorare. Inoltre, rivendica il ministro: «C’è la rivalutazione delle pensioni minime. Il meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non c’è più».

Banche

«C’è una significativa» operazione su «banche e assicurazioni». Giorgetti, cambiando il tono di voce, la definisce un «sacrificio». Tali sacrifici «li fanno le banche, le assicurazioni e le strutture dei ministeri, chiamate a un importante contributo in termini di taglio». Si tratta di una riduzione media del 5% delle spese correnti delle amministrazioni dello Stato. Mentre per le banche, in realtà, si tratta soltanto di una rinuncia temporanea ai crediti d’imposta, che potrebbero essere recuperati in futuro dagli istituti di credito. «Ritorno alla famosa intervista dei “sacrifici” – integra Giorgetti -. Una parte censurata faceva riferimento all’articolo 53 della Costituzione, il concetto di capacità contributiva è stato chiaramente espresso anche da sentenze della Corte costituzionale. Qui non stiamo parlando di extraprofitti, ma di profitti creati da situazioni particolari quindi l’intervento è assolutamente legittimo». Dal contributo delle banche il gettito atteso è «più di tre 3,5 miliardi di euro, con un riflesso anche sul 2026».

Catasto e Superbonus

«La vicenda del catasto non è contenuta nella legge di bilancio: c’è già nell’ordinamento ed è uno degli impegni assunti nel Piano strutturale di bilancio». Giorgetti rimarca che l’accordo con Bruxelles, in realtà, è una disposizione già prevista dall’ordinamento italiano: «Chi ha usufruito del Superbonus deve fare l’aggiornamento delle mappe catastali, per chi non ha mai dichiarato la casa andremo con gli strumenti a disposizioni a vedere se esiste e non esiste. L’allineamento – ad ogni modo – non è contenuto nella legge di Bilancio, ma è un impegno europeo che sarà gestito con le indicazioni che arriveranno dal Parlamento nel decreto legislativo sulle accise che abbiamo approvato ieri». In sintesi: le imposte saliranno, ma era già previsto dalla legge. Mentre il governo non ha adoperato alcun aggiornamento delle rendite catastali.

L’anticipazione di Open confermata da Giorgetti

Verso la metà della conferenza stampa, il ministro dell’Economia ha confermato l’anticipazione che Open era stata in grado di fornire ieri, a Consiglio dei ministri ancora in corso: la modifica della norma sull’affidamento dei minori. «Una cosa a cui tengo moltissimo e che interessa a migliaia di sindaci italiani, l’affidamento da parte dei tribunali dei minori ai Comuni. Giustamente, lo prenderà in carico lo Stato e non verrà lasciato a carico dei Comuni, in particolari quelli piccoli, che rischiavano di andare in dissesto per decisioni che non dipendono da loro».

Accise

Sull’aumento delle accise, stabilito dal decreto legislativo approvato sempre nel Consiglio dei ministri, Giorgetti rimarca: «Non è materia della legge di bilancio – ma del decreto legislativo, appunto -, e comunque non comporterà alcuna stangata. È un impegno europeo e sarà gestito». A quanto risulta a Open, porterà un innalzamento delle accise sul diesel pari a 1,5 cent. Contemporaneamente, le accise sulla benzina saranno livellate a ribasso della stessa cifra. Poi, con sarcasmo, il titolare di via XX settembre aggiunge: «Io la macchina ce l’ho a gasolio, pagherò un centesimo in più al litro, una stangata da cui non mi riprenderò più».

Canone Rai e rete unica Tim

Circa il canone Rai, resta in vigore quanto stabilito dalla Manovra dello scorso anno, ovvero un taglio da 90 a 70 euro. Giorgetti, poi, raffredda le curiosità sulla rete unica Tim: «Il tema della rete unica è un tema che stiamo valutando, però credo che alcune cose che si leggono siano assolutamente premature. Abbiamo appena finito di dare ordine al sistema, vediamo come si chiude l’operazione Sparkle e poi parleremo eventualmente di questo passaggio, di questo profilo».

Coperture

Riguardo alle coperture, specifica il ministro, «non tutte le maggiori entrate si possono usare abbiamo usato solo quelle che ci consente la normativa europea». Le entrate «sono aumentate per l’incredibile aumento degli occupati», ripetendo che «era un must e priorità assoluta la conferma del taglio del cuneo, e non soltanto è stato confermato e reso strutturale, ma addirittura incrementato fino ai 40 mila euro. Altre misure come le famiglie sono coperte grazie al sacrificio di banche, assicurazioni, ministeri e tutti gli enti pubblici e privati che ricevono contributi dallo Stato e che si metteranno in cura dimagrante», sentenzia.

Bonus ristrutturazioni e bonus mobili

Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, anche lui presente nella sala stampa di Palazzo Chigi, conferma ai giornalisti che per le ristrutturazioni ci saranno ancora delle agevolazioni: «Una detrazione del 50% sulla prima casa e resta al 36% per le seconde case». La manovra, inoltre, «proroga il Bonus mobili al 50% per l’acquisto nel 2025 di mobili e apparecchiature».

Stretta sulle cripto

Leo annuncia una misura molto impattante per il mondo delle criptovalute, un aumento delle tasse sulle plusvalenze: «Per le plusvalenze da bitcoin prevediamo un aumento della ritenuta dal 26% al 42%».

Fringe benefit

«La quota di fringe benefit – fuori dalla soglia di imponibilità – si attesta a 1.000 euro, elevato a 2.000 euro per i lavoratori con figli. Rimangono le detrazioni per i figli a carico da 21 a 30 anni e sopra i 30 anni con disabilità accertata», spiega il viceministro di via XX settembre. In manovra è prevista anche la «detassazione – per il triennio 2025-2027 – dal 10% al 5% dei premi di risultato».

Revisione tax expenditures

La Manovra, afferma Leo, tiene conto della previsione di nuovo gettito, «oltre il miliardo», che deriverà dalla revisione delle tax expenditures. Sarà introdotto un «tetto di spesa modulato in relazione al numero di figli e posizionato sulle fasce di reddito: da 0 a 50mila euro il tetto sarà più elevato, da 50 a 100 mila euro sarà più basso, oltre ancora meno. Su quello si applicherà la detrazione di riferimento, se parliamo di interessi spese mediche eccetera il 19%, se parliamo di ristrutturazione di immobili il 50%». Insomma, prima bisogna considerare prima «il tetto rispetto al numero di figli e modulato rispetto alle fasce di reddito» e poi bisogna applicarvi l’aliquota.

Restrizioni al denaro contante

Tra le misure di «contrasto all’evasione fiscale, si introduce il principio della tracciabilità delle spese per le imprese. Per spese come l’utilizzo del taxi o spese rappresentanza, ai fini deducibilità dell’impresa, sarà necessario che si usi la carta di credito», sentenzia il viceministro. La legge di Bilancio, inoltre, prevede il «collegamento del pos con i registratori di cassa».

Il video della conferenza stampa

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