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Elly Schlein: «Questa destra criminalizza chi non ha figli. Meloni deve contrastare l’antisemitismo nella giovanile di FdI»

16 Ottobre 2024 - 08:49 Alba Romano
Una lunga intervista al Corriere in cui la segretaria del Pd approfondisce i punti toccati ieri - 15 ottobre - nel suo discorso alla Camera

La segretaria del Partito democratico contro la presidente di Fratelli d’Italia. La prima guida la forza politica più forte delle opposizioni, la seconda è a capo del governo italiano. Ieri, 15 ottobre, Elly Schlein ha potuto confrontarsi con Giorgia Meloni, alla Camera, durante le dichiarazioni di voto sulle comunicazioni che la presidente del Consiglio ha svolto in vista del Consiglio Ue del 17 e 18 ottobre. Oggi, sulle pagine del Corriere, la numero uno del Nazareno torna ad approfondire gli attacchi contro Meloni. L’intervista di Maria Teresa Meli parte dalla guerra in Medio Oriente. Schlein ribadisce che, secondo lei, la premier «ha fatto la bulla un po’ con tutti», riferendosi in modo particolare a chi salva vite in mare, mentre «non alza la voce con Netanyahu». Il leader israeliano, a suo dire, si è reso responsabile di un attacco al mondo, colpendo le basi Unifil dell’Onu in Libano.

Inaccettabile

«Non è soltanto inaccettabile come lei – Meloni – si limita a dire. Non so se pensa di poter fermare Netanyahu con le telefonate anziché con atti concreti». Perciò Schlein esorta l’esecutivo a «unirsi agli altri governi europei che stanno chiedendo l’embargo totale all’invio delle armi a Israele. Bisogna dare un segnale chiaro». E poi «chiediamo all’Italia di fare come hanno fatto Spagna, Irlanda e Norvegia e di procedere al riconoscimento dello Stato palestinese. È un contributo a un percorso di pace, perché per la prima volta nella storia il governo di Netanyahu nega apertamente questa prospettiva». Schlein incolpa Netanyahu per l’isolamento internazionale a cui sta condannando Israele, macchiandosi di «crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale». In un passaggio – più breve – sull’altro fronte di guerra aperto in Ucraina, Schlein rimarca la necessità di fare «uno sforzo diplomatico e politico che fin qui è mancato».

Sostegno a Fitto?

L’intervistatrice chiede a Schlein se gli esponenti del suo partito all’Europarlamento sosterranno la candidatura a commissario di Raffaele Fitto. La segretaria fa notare che, a suo dire, «la vera partita per l’Italia, su cui Meloni non ha detto una parola, è quella di fare proseguire gli investimenti comuni europei ed è inutile che venga a darsi delle pacche sulla spalle da sola sul portafoglio offerto a Fitto, perché non avremo più il portafoglio economico che dovrebbe dare impulso agli investimenti comuni, che i suoi alleati europei vogliono bloccare. Ci dica lei se farà pressione sui suoi alleati per far proseguire gli investimenti comuni, perché è il presupposto necessario per un piano industriale europeo che serve innanzitutto ad accompagnare la manifattura italiana nella transizione ecologica e digitale».

Nel merito del voto su Fitto, infine, ripete come fatto ieri che il gruppo dei Socialisti «valuterà attentamente le audizioni di tutti i candidati commissari, Fitto compreso, ma da lei non prendiamo lezioni, perché lei chiamò la piazza contro Gentiloni e il suo partito votò contro la Commissione europea».

Le accuse alla destra

Oltre alle critiche per l’operazione di trasporto dei migranti dall’Italia ai centri albanesi, Meloni rilancia nel campo della destra le accuse di antisemitismo spesso mosse ai manifestanti pro Palestina. «Ho sentito quello che ha detto in Aula Meloni su questo punto. Noi l’antisemtismo lo abbiamo sempre contrastato in ogni sua forma, a differenza dell’organizzazione giovanile del suo partito, ma sia chiaro che criticare il governo di estrema destra di Israele, denunciare il massacro di palestinesi, l’attacco a Unifil e le occupazioni illegali, i ministri israeliani che armano la violenza dei coloni in Cisgiordania, non vuol dire essere antisemiti né mettere in discussione l’esistenza di Israele».

E in chiusura, Schlein critica Marco Bucci che ha colpevolizzato le persone che non hanno figli: «Parole vergognose che criminalizzano chi non ha figli. Non è così che si risolve il problema della denatalità. Questa destra ipocrita non vede che la denatalità è figlia della precarietà e colpisce soprattutto donne e giovani che hanno paura di non potersi permettere di fare figli. Se vogliono fare qualcosa approvino il congedo paritario pagato al cento per cento per entrambi i genitori».

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