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Medio Oriente, Crosetto: «Israele rispetti le regole del diritto e protegga la popolazione civile a Gaza e in Libano»

17 Ottobre 2024 - 09:54 Felice Florio
Il ministro della Difesa, al Senato, riceve molti applausi quando rimarca che «le Nazioni Unite non possono accettare di prendere ordini da Israele»

Prima di volare a Bruxelles per il vertice Nato convocato oggi – 17 ottobre -, Guido Crosetto onora l’impegno di spiegare a senatori prima e deputati poi cosa sta avvenendo in Medio Oriente. L’informativa del ministro della Difesa è stata chiesta dopo le aggressioni di Israele alle basi della missione Unifil nel Sud del Libano, che hanno messo a repentaglio anche l’incolumità dei soldati italiani. «Dobbiamo accelerare la fine della guerra, perché allarga le ferite tra i popoli». Crosetto, in più passaggi, conferma l’intenzione di mantenere il contingente italiano in quelle zone di conflitto. «Per quanto sia difficile spiegare la surreale presenza di forze militari Onu che non possono agire come vorrebbero, sappiamo che una rinuncia sarebbe peggio». Una rinuncia, afferma il ministro del governo Meloni, minerebbe la credibilità degli interventi della comunità internazionale nelle crisi regionali. «Io non voglio rinunciare all’idea che ci sia la possibilità per le Nazioni del mondo di sedersi attorno a un tavolo per risolvere le crisi».

Le Nazioni Unite non possono accettare di prendere ordini da Israele»

«Bisogna continuare a difendere Unifil dalle due parti. Oggi è stato Israele a mettere in difficoltà Unifil e gliel’abbiamo detto con schiettezza». Crosetto, e quindi l’esecutivo che rappresenta, non mette in discussione «il diritto di Israele a resistere e difendersi dagli attacchi di chiunque». Tuttavia, rimprovera a Tel Aviv il mancato rispetto del diritto internazionale: «Israele deve attenersi alle regole del diritto internazionale e deve proteggere l’incolpevole popolazione civile, a Gaza come in Libano». È in atto, e Crosetto riconosce anche delle responsabilità israeliane, «una crisi gravissima, caratterizzata dal superamento progressivo di diverse linee rosse, nonostante gli appelli della comunità internazionale». L’Aula concede il primo applauso al titolare della Difesa quando afferma: «Le Nazioni Unite non possono accettare di prendere ordini da Israele».

«La crisi umanitaria in Libano può diventare peggiore di quella a Gaza»

Crosetto, poi, offre uno scenario su ciò che potrebbe accadere a Beirut se gli israeliani continuassero a bombardare il suo territorio: «La crisi umanitaria in Libano rischia di diventare più ampia di quella nella Striscia di Gaza, che ha già provocato oltre 40 mila morti, in conseguenza dei raid di Israele». Insiste sulla necessità di porre fine al conflitto, anche con l’aiuto delle forze Onu: «Continuiamo a lavorare ad una soluzione diplomatica che, per quanto difficile, è l’unica possibile. Unifil va rafforzato e le forze libanesi rese più credibili. Servono nuove regole d’ingaggio e devono essere fatte rispettare. A Israele diciamo di aiutarci a rafforzare Unifil e le forze libanesi per fare in modo pacifico quello che sta facendo con le armi». Ma, per ciò che Israele ha compiuto ai danni della comunità internazionale, Crosetto non usa termini leggeri: «Gli attacchi alle basi Onu sono rilevanti e gravissime, violazioni del diritto internazionale, non incidenti».

Il sostegno dell’Italia alle forze armate libanesi

Crosetto non crede che Israele voglia cimentarsi in un’occupazione del Libano: «Da quanto emerge dalla dichiarazioni del gabinetto di guerra di Tel Aviv che mi sono state anche personalmente confermate dal mio omologo Gallant, le operazioni israeliane non puntano a occupare la parte sud del Paese confinante, quanto a ripristinare la sicurezza per consentire il rientro ai circa 80 mila israeliani che sono dovuti sfollare dalle zone di confine con il Libano, implementando con la forza ciò che la risoluzione 1701 avrebbe dovuto fare ma che, purtroppo, è rimasta per troppo tempo lettera morta». In chiusura, Crosetto annuncia che subito dopo il G7 della Difesa, a giorni, andrà in missione a Beirut e Tel Aviv. «Inoltre, seguirà presto una conferenza, in Italia, per rendere concreto il sostegno alle forze armate libanesi in termini finanziari, addestrativi e di equipaggiamento».

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