L’avventura in Arabia Saudita di Roberto Mancini è già al capolinea?
Roberto Mancini, alla guida della panchina dell’Arabia Saudita dal 2023, è vicino al licenziamento. I sauditi sarebbero insoddisfatti dagli scarsi risultati raggiunti e non si farebbero problemi a scaricare l’allenatore con il suo contratto da quasi 30 milioni di euro l’anno. Al suo posto, come riferisce Giulia Zonca su La Stampa, sarebbe già pronto l’ex ct Hervé Renard.
Gli inizi difficili
L’addio alla Nazionale azzurra durante le qualificazioni per l’ultimo Europeo aveva già lasciato molti strascichi. Ma una volta seduto sulla panchina dell’Arabia Saudita, Mancini non ha trovato un clima accogliente. La squadra non lo segue e i risultati internazionali non arrivano. Anche perché nella massima lega saudita si spendono milioni se non miliardi per attrarre le stelle del calcio europeo e mondiale. Una strategia che sottrae minuti alle gambe dei calciatori della nazionale. E con i quali il “Mancio” non riesce a lavorare.
Le polemiche con giornalisti e tifosi
Le problematiche dal campo si spostano fuori. Mancini entra in aperta polemica con i giornalisti e i tifosi. Sotto accusa anche i suoi stessi calciatori che, secondo lui, non si prendono responsabilità. I risultati modesti portano alle scuse in tv del presidente della Federazione calcistica saudita Yasser Al Misehal: «Non è accettabile». E Mancini quasi sconsolato gli risponde: «La decisione di restare non dipende più da me». Al suo posto si pensa di tornare all’ex ct Hervé Renard che ha guidato il team dal 2019 fino all’arrivo del Mancio. Rinunciare a lui per i sauditi non è tanto un problema di soldi quanto di immagine. Su Mancini avevano investito come guida della nazionale, per dare lustro al Paese con il vincitore dell’Europeo.