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Maria Kubisa, la ginecologa a processo in Polonia perché ha aiutato le donne ad abortire

17 Ottobre 2024 - 22:18 Stefania Carboni
Nel paese la pratica è ritenuta illegale. La donna, che opera tra il territorio polacco e la Germania (dove è a capo di un reparto di ginecologia a Prenzlau) sta diventando un simbolo per le donne nel paese

La storia di Maria Kubisa la stanno seguendo in tutta la Polonia, e non solo a Stettino, nel nordovest del paese. La ginecologa si trova a processo perché accusata di aver assistito alcune donne nell’aborto, pratica illegale a causa della legge voluta dall’ex governo populista del Pis del leader Jaroslaw Kaczynski. Kubisa lavora fra la Polonia, dove riceve le pazienti in uno studio privato e nell’ospedale pubblico di Nowogard, e la Germania, dove è a capo del reparto di ginecologia dell’ospedale di Prenzlau. Tutto inizia nel gennaio 2023, quando durante una perquisizione voluta dalla procura polacca furono trovate e sequestrate 6mila schede sulle sue pazienti. E proprio su quei documenti che lo scorso novembre i pm hanno formulato un accusa contro la dottoressa, anche perché secondo la procura avrebbe ricevuto in sei casi un pagamento in denaro. Il processo è iniziato oggi. «La dottoressa Kubisa non ha compiuto nessun reato, aspetto la sua assoluzione» ha dichiarato in aula l’avvocato della ginecologa, che nel frattempo è diventata il simbolo della pressione del Pis contro le donne. «Siamo con te dottoressa» hanno scritto tante sostenitrici arrivate oggi sotto la sede del tribunale per un sit-in a suo sostegno. La legge polacca, non ancora cambiata nonostante i tentativi da parte del partito di sinistra della coalizione governo, prevede fino a tre anni di carcere per chi aiuta le donne a pratica l’interruzione volontaria di gravidanza.

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