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Silvio Garattini vuole raddoppiare il prezzo delle sigarette: «E basta festival del vino: è cancerogeno»

17 Ottobre 2024 - 07:37 Alba Romano
silvio garattini sigarette alcool fumo
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Il fondatore dell'Istituto Mario Negri: i fondi per la sanità sono pochi

Il fondatore dell’Istituto Mario Negri Silvio Garattini vuole raddoppiare il prezzo delle sigarette. Per trovare fondi per la sanità. Sulla quale «il governo non sta facendo quello che potrebbe fare. Però è facile criticare l’esecutivo in carica. In realtà tutti i governi che si sono succeduti in Italia si sono mossi considerando la salute una spesa invece che un investimento. Lo stesso accade con la ricerca o l’istruzione: vengono considerate un costo, mentre sono un investimento. Purtroppo chi governa guarda più ai voti che agli interessi del paese», dice in un’intervista a La Stampa.

Tutto dipende dai cittadini

Nel colloquio con Francesco Moscatelli Garattini dice che «tutto dipende dai cittadini, perché se tutti andassimo a votare probabilmente avremmo anche politici migliori». Mentre i soldi mancano sempre: «Se i numeri sono quelli che sto leggendo in queste ore i fondi previsti dalla manovra per la sanità sono pochi. Soprattutto se guardiamo a quanto spendono gli altri Paesi. A mio parere il problema principale è che non possiamo continuare a mantenere gli stipendi dei medici, degli infermieri e più in generale del personale del Servizio Sanitario Nazionale ai livelli attuali. Sono fra i più bassi d’Europa e questo comporta il passaggio al privato, dove le retribuzioni sono migliori, o il trasferimento all’estero. E poi c’è il tema disuguaglianze, strettamente collegato alla questione liste d’attesa».

Le liste d’attesa e le assicurazioni

Secondo Garattini «oggi chi paga può avere visite e analisi rapidamente rivolgendosi ai privati, sempre più spesso attraverso le assicurazioni. E dato che le assicurazioni hanno la priorità, le liste d’attesa per chi non può pagare si allungano. È un’ingiustizia che non possiamo tollerare perché la nostra Costituzione dice che il Paese tutela la salute di tutti, non solo di chi può permetterselo». Per ridurre le liste d’attesa bisogna «promuovere la prevenzione, ad esempio, è il modo più efficace per ridurle. Intervenendo su fattori come fumo, alcol, droga, attività fisica e sovrappeso, si diminuiscono anche gli accessi al Servizio Sanitario Nazionale. Solo così si inverte la tendenza all’aumento dei costi. Per creare prevenzione, però, serve una rivoluzione culturale. Eppure i dirigenti della sanità, invece che uscire da una scuola ad hoc, che in Italia non esiste, continuano a essere scelti e nominati dalla politica».

Il breve e il lungo periodo

Mentre nel breve periodo «se ci fossero davvero le case di comunità, ovvero luoghi in cui venti o trenta medici di medicina generale lavorano insieme, ci sarebbero meno liste d’attesa. Le case di comunità, però, per ora esistono davvero solo nelle leggi». Eppure, secondo il professore, trovare i soldi per la sanità sarebbe facile: «Per cominciare si dovrebbe rivedere il prontuario terapeutico dei farmaci sul quale non si interviene da trent’anni. Noi paghiamo un sacco di soldi per farmaci che sono inutili o che sono in sovrabbondanza». E ancora: «Perché dobbiamo avere 70 farmaci anti-diabete? Se facessimo dei confronti e scegliessimo i più efficaci potremmo averne molti meno. Per trovare i soldi poi si potrebbe raddoppiare il costo delle sigarette. Oggi da noi è il più basso d’Europa. In Francia un pacchetto costa 12 euro, in Gran Bretagna 10 sterline».

Sigarette e fumo

Non solo sigarette, però: «L’alcol è un altro fattore cancerogeno. Non si capisce perché non si fanno i festival delle sigarette ma si fanno quelli del vino. Non si fa niente di ciò che servirebbe davvero alla salute. La sanità è diventata un grande mercato. In Italia abbiamo 4,5 milioni di persone con diabete di tipo 2 e 180 mila morti all’anno per tumore. Il 40% di queste patologie sarebbe evitabile. Basta volerlo».

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