Dov’è finito Vincenzo Coviello? L’ex bancario che spiava vip e politici non si fa più vedere a Bitonto
Vincenzo Coviello, l’ex bancario di 52 anni indagato per aver spiato i conti correnti e le carte di credito di decine di politici e personalità dello spettacolo, è svanito nel nulla. Secondo il Corriere della Sera, l’ex dipendente di Intesa San Paolo non si trova più nella sua casa di Bitonto e da una settimana non lo vede più nessuno in paese. Nell’appartamento, scrive il giornalista Mauro Denigris, sembra non esserci nessuno e il telefono dello studio del suo commercialista squilla a vuoto. «Veniva ogni giorno ad acquistare Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore, ma non si vede da giorni», racconta il suo edicolante di fiducia.
L’indagine dei pm
Con ogni probabilità, Coviello sta cercando di sfuggire a giornalisti e curiosi, almeno fino a quando l’interesse per la vicenda sarà scemato. Il 52enne è indagato dalla procura di Bari per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, Coviello avrebbe effettuato 6.637 accessi abusivi a clienti di Intesa San Paolo. Tra le migliaia di vittime ci sono politici (Giorgia Meloni, Ignazio La Russa, Matteo Renzi, Enrico Letta, Giuseppe Conte) ma anche personaggi dello sport e dello spettacolo (Francesco Totti, Al Bano, Carlo Verdone).
Le consulenze sui dispositivi elettronici
Coviello assicura di aver agito da solo e mosso da semplice curiosità. Ma secondo la procura è verosimile che ci sia un’altra persona coinvolta, ossia il possibile mandante degli accessi abusivi e destinatario delle informazioni acquisite. A fare luce sulla questione potrebbero essere le consulenze della procura di Bari sui dispositivi informatici sequestrati a Coviello, affidate ai consulenti informatici Raffaele Colaianni e Davide Carnevale. I due professionisti avranno il compito di studiare gli accessi abusivi al sistema informatico della banca e accertare se Coviello abbia scaricato i dati riservati che consultava e se li abbia conservati e/o ceduti a terzi. Le indagini, quindi, dovranno anche accertare se Coviello avesse dei complici ai quali ha ceduto le informazioni riservate.