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Da teorico della «resistenza pacifica» a ideatore del massacro del 7 ottobre: chi è Yahya Sinwar, leader di Hamas

17 Ottobre 2024 - 18:26 Ugo Milano
sinwar hamas chi era
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Il capo politico del movimento palestinese potrebbe essere stato ucciso dall'esercito israeliano durante un bombardamento nella Striscia di Gaza: le autorità stanno eseguendo accertamenti sul corpo per l'identificazione

Yahya Sinwar, capo politico del movimento islamista palestinese, potrebbe essere stato ucciso in un bombardamento dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza giovedì 17 ottobre. Le autorità di Tel Aviv hanno prelevato il corpo dalle macerie e l’hanno portato a Tel Aviv per accertare l’identità della vittima. Se confermato, Hamas perderebbe un altro pezzo grosso a meno di tre mesi dall’uccisione di Ismail Haniyeh. Dal 2015, Sinwar era ricercato per terrorismo dal governo degli Stati Uniti, soprattutto dopo che Hamas è stata designata ufficialmente come organizzazione terroristica non solo da Washington, ma anche dall’Unione europea e altri paesi occidentali.

La condanna a quattro ergastoli

Yahya Sinwar nasce nel 1962 in un campo profughi di Kahn Yunis, nella Striscia di Gaza. La sua famiglia fu espulsa da Ascalona, oggi nel Sud di Israele, durante la guerra arabo-israeliana del 1948. Quando ancora è giovanissimo, Sinwar si avvicina ai movimenti islamisti palestinesi e si laurea in Studi arabi all’Università islamica di Gaza. Nel 1989, a soli 27 anni, Sinwar organizza il rapimento e l’uccisione di due soldati israeliani e quattro palestinesi, che lui considerava collaborazionisti. Il risultato: una condanna a quattro ergastoli, ma il giovane leader islamista sconta solo in parte.

Il libro scritto in prigione

Mentre è in carcere, Sinwar riesce a portare fuori dalla cella piccoli pacchi nascosti dagli altri detenuti. Al loro interno ci sono gli scritti che comporranno La spina e il garofano, il romanzo di 315 pagine scritto dal miliziano palestinese durante i suoi anni trascorsi in prigione. Nel 2011, dopo 22 anni di carcere, Sinwar viene rilasciato insieme ad oltre mille altri detenuti palestinesi nell’ambito di uno scambio concordato con il governo di Tel Aviv per la liberazione di Gilad Shalit, soldato israeliano rapito cinque anni prima. Una volta uscito di prigione, Sinwar scala rapidamente le gerarchie di Hamas, fino a quando nel 2017 viene eletto capo politico.

Dalla «resistenza pacifica» al massacro del 7 ottobre

Nei suoi primi anni alla guida del movimento islamista, Sinwar giura di voler perseguire una «resistenza pacifica e popolare» per arrivare al riscatto del popolo palestinese. Queste convinzioni, però, hanno vita breve e la leadership di Sinwar si fa via via più violenta e improntata al terrorismo. È lui infatti a ideare l’attacco contro Israele del 7 ottobre 2023, che ha portato all’uccisione di oltre 1.200 persone e al rapimento di circa 250 cittadini dello Stato Ebraico. Quell’episodio scatena una reazione durissima da parte di Tel Aviv, che dà il via a una campagna militare sulla Striscia di Gaza che provoca oltre 40mila vittime e un disastro umanitario. Nel maggio 2024, la Corte penale internazionale chiede l’arresto di Sinwar, così come degli altri capi di Hamas, accusandolo di sterminio, presa degli ostaggi e violenza sessuale.

In copertina: Yahya Al Sinwar durante un rally per il 35esimo anniversario della nascita di Hamas a Gaza City, 14 dicembre 2022 (EPA/Haitham Imad)

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