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Albania, il Tribunale non convalida il trattenimento dei migranti nel centro di Gjader: «Bangladesh ed Egitto non sono Paesi sicuri»

18 Ottobre 2024 - 14:17 Massimo Ferraro
albania centro permanenza migranti rimpatrio tribunale respinge trattenimento
albania centro permanenza migranti rimpatrio tribunale respinge trattenimento
La sezione immigrazione di Roma ha respinto il provvedimento che riguardava i primi arrivati con la nave della Marina Libra. Ora devono tornare in Italia

Dovranno tornare in Italia i 12 migranti sbarcati nel porto di Shengjin lo scorso 16 ottobre. Il tribunale di Roma, sezione immigrazione, non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader. La procedura è frutto dell’accordo tra Roma e Tirana per la gestione dei migranti. La nave della Marina Libra si è occupata del trasferimento in Albania i 16 migranti, dieci provenienti dal Bangladesh e 6 dall’Egitto, quattro dei quali sono dovuti tornare indietro perché minorenni o fragili. La decisione dei giudici di Roma, che hanno svolto le udienze in videoconferenza, rischia di mettere in discussione l’impianto dell’accordo con Tirana.

La decisione dei giudici di Roma

Non è esattamente una sorpresa la decisione dei giudici di Roma. Una sentenza della Corte di Giustizia Europea ha stabilito un principio sui paesi sicuri. Ovvero che per essere definiti tali lo devono essere in ogni parte del loro territorio. Il Tribunale che ha esaminato i fascicoli dei 12 migranti si è omologato a questa sentenza. «I due Paesi da cui provengono i migranti, Bangladesh ed Egitto, non sono sicuri, anche alla luce della sentenza della Corte di giustizia», sostiene in breve uno dei giudici che si è espresso sulle richieste di trattenimento. I migranti potranno riacquisire il loro stato di libertà solo in Italia, per cui dovranno essere riaccompagnati nel nostro Paese.

Cosa c’è scritto nel decreto di non convalida

«L’insussistenza, come esposto, del presupposto necessario per la procedura di frontiera e per il trattenimento determina l’assenza di un titolo di permanenza del richiedente protezione nelle strutture», c’è scritto nel decreto del giudice. Siccome Egitto e Bangladesh non possono essere ritenuti dei Paesi sicuri, allora i migranti dovranno fare ritorno in Italia. Così il provvedimento cita le prescrizioni del Protocollo tra Italia e Albania e conclude che tali prescrizioni «comportano che in caso di non convalida del trattenimento e di mancanza del titolo di permanenza nelle strutture albanesi, come nel presente caso, lo status libertatis, può essere riacquisito soltanto per il tramite delle autorità italiane e fuori del territorio dello Stato albanese». È  quindi diritto del migrante riacquisire «lo stato di libertà personale mediante conduzione in Italia».

Foto di copertina: EPA/MALTON DIBRA

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