Liliana Segre “agente sionista”? «Mi truccherò da 007 per i miei 100 anni»
Liliana Segre se lo chiede spesso: «Perché devo sentirmi sempre io il nemico ideale?». Lo ha fatto anche ieri al Tempio Adriano di Roma alla presentazione del libro della giornalista Nathania Zevi Il nemico ideale. «Tanti anni sono passati, ma leggo nel libro di Nathania cose che succedono ancora tutti i giorni, io non vorrei essere qui a rispondere alle domande, ma vorrei farle», dice la senatrice a vita sotto scorta. «A 94 anni sono ritenuta un’agente segreta sionista», dice ricordando un cartello comparso poco tempo fa a una manifestazione pro Palestina. «Tanto che ho pensato di truccarmi da 007 con occhiali scuri e impermeabile, penso che lo farò per i miei cento anni. In realtà non abbiamo alcuna voglia di ridere».
Il nemico ideale
Per Segre è «assurdo che gli ebrei della diaspora vengano ritenuti colpevoli di quel che succede in Israele, siamo considerati colpevoli, il nemico ideale», racconta oggi La Stampa. La senatrice a vita parla del suo ritorno da Auschwitz: «A 14 anni ero già vecchissima. E adesso a 94 anni sono una persona che ha visto dove porta l’antisemitismo, questo odio che mai si spegne. Il mio modo di sopravvivere, la mia filosofia, è mettere una gamba davanti all’altra, è l’unica risposta che posso dare».