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Nubifragi in Toscana, esonda anche il fiume Cecina. Giani: «Chiederò lo stato di calamità nazionale»

18 Ottobre 2024 - 17:43 Ugo Milano
cecina fiume esondazione
cecina fiume esondazione
In alcune zone della regione è piovuto oltre tre volte la media del periodo. Coldiretti: «Duemila ettari di campi coltivati sono andati sott'acqua»

Anche il fiume Cecina è esondato dopo i forti nubifragi che si sono abbattuti su alcune zone della Toscana. Nell’omonimo comune toscano, in provincia di Livorno, il fiume ha superato gli argini, costringendo a evacuare sei persone in un campeggio e tre in un’abitazione. Il passaggio della piena, con una portata d’acqua definita «enorme» dalla sindaca Lia Brugalassi, ha raggiunto gli 11 metri di altezza e 2.900 metri cubi d’acqua al secondo. Sempre il fiume Cecina aveva allagato poco prima alcune campagne del Pisano e alcuni negozi a Montescudaio. Diverse le strade chiuse, compresa la Statale 68 che attraversa la Val di Cecina nelle province di Pisa e Livorno. Questa mattina, a Siena, i nubifragi che si sono abbattuti sulla regione hanno allagato la stazione ferroviaria.

Il fiume Cornia rompe gli argini

Nella mattinata di oggi, venerdì 18 ottobre, era stato il fiume Cornia, sempre nel Livornese, a esondare e rompere gli argini. Nella notte, i vigili del fuoco sono stati costretti a intervenire nel comune di Campiglia Marittima, dove l’acqua ha invaso terreni e abitazioni. «Si raccomanda di sostare ai piani alti e non spostarsi. Il Comune sta allestendo una struttura di accoglienza in emergenza», ha scritto questa mattina la sindaca, Alberta Ticciati, sui social.

Coldiretti: «2mila ettari sott’acqua»

I forti temporali che hanno colpito il Livornese hanno fatto finire sott’acqua due mila ettari di campi coltivati. Lo denuncia Coldiretti Toscana, che in una nota rende conto dei danni che hanno fatto seguito all’esondazione del fiume Cornia: «La situazione più pesante si registra nella Val di Cornia, in particolare nella zona di Venturina, considerata la piana degli ortaggi della Toscana. L’acqua, mista a fango tracimata dal Cornia, sta defluendo attraverso i campi travolgendo le produzioni. In campo ci sono, in questo momento, centinaia di ettari di carciofi, spinaci, bietole, finocchi».

Gianni dichiara lo stato di calamità

Eugenio Giani, governatore della Regione Toscana, ha annunciato che dichiarerà lo stato di calamità regionale e farà richiesta di stato di calamità nazionale, anche se limitato ad alcune zone. «Il riconoscimento di un insieme di stato di calamità nazionale – ha spiegato Giani – e dunque risorse adeguate per affrontare queste emergenze, sarebbe da parte del Governo oggettivamente giusto ed equo». Le aree interessate dallo stato di emergenza regionale sono tre: la bassa provincia livornese con Campiglia marittima, Sasseta fino a San Vincenzo; la Valdelsa, Certaldo e Castelfiorentino nel Fiorentino; Siena con Sovicille, San Gimignano e Badesse a Monteriggioni. C’è la necessità, ha aggiunto il governatore toscano, «di cambiare approccio di fronte alle nuove modalità degli eventi piovosi: cambiamenti climatici determinano la necessità di mutare prospettiva».

«In alcune zone della Toscana è piovuto il triplo del normale»

A confermare l’eccezionalità delle precipitazioni che in queste ore stanno colpendo la Toscana è anche Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma. «A settembre e nei primi dieci giorni di ottobre sono già piovuti nell’area delle apuane 600 millimetri di pioggia, leggermente più della media del periodo, ma nel grossetano, nell’area senese e nel piombinese ne sono piovuti 300-400 millimetri, oltre il triplo di quanto piove normalmente in queste zone», ha detto l’esperto. Gozzini ha quindi ricordato che «questi fenomeni stanno diventano sempre più frequenti, il clima è diventata un’emergenza. I temi del futuro sono due: capire se dobbiamo modificare la progettazione per esempio degli argini e capire come gestire la fase di allerta e di emergenza perché il rischio zero non esiste».

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