Open Arms, assegnata la scorta anche all’ultima pm per le minacce. L’associazione dei magistrati: «Clima di tensione alimentato dalle polemiche»
È stata assegnata la scorta alla pm Giorgia Righi che, insieme a Marzia Sabella e Gery Ferrara, rappresenta l’accusa nel processo Open Arms contro il ministro Matteo Salvini. La decisione segue la valanga di insulti e minacce social arrivati dopo la richiesta di condanna a 6 anni della Procura nei confronti del vicepremier. Il leader della Lega è già a Palermo per seguire oggi, 18 ottobre, l’arringa difensiva della avvocata Giulia Bongiorno. Contro di lui le accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco a Lampedusa della nave Ong Open Arms con 147 migranti a bordo. È anche previsto in mattinata un flashmob in piazza Politeama con tutti i deputati e senatori del Carroccio.
La pm l’unica fino a ora senza scorta
La pm Righi era l’unica del pool di magistrate a non essere ancora tutelata. Righi fa anche parte della Direzione Antimafia. La requisitoria con la quale aveva chiesto insieme alle colleghe la condanna di Salvini era stata commentata con minacce di morte e insulti sessisti. Le tre toghe avevano preferito non commentare sulla vicenda e ora stanno valutando se perseguire gli autori dei post.
La replica dell’Associazione nazionale magistrati
Per il presidente dell’Anm (Associazione nazionale magistrati, ndr), Giuseppe Santalucia, «Se si si crea intorno al processo un clima di tensione mediatica, gli effetti possono anche essere questi. I processi devono svolgersi nel clima di maggiore serenità possibile a beneficio di tutti. Operazioni che creano intorno al processo un’aurea di sospetto possono produrre questo tipo di effetti: attacco alle persone, quindi dei magistrati, con violenze e minacce verbali», sottolinea all’Ansa Santalucia in merito alla scorta assegnata alla pm Giorgia Righi. «Non posso che appellarmi alla saggezza di chi ruota intorno al processo. Quel tipo di approccio con polemiche è solo dannoso e pregiudiziale e non può che produrre scorie», conclude.
Salvini: «A testa alta, senza paura, per l’Italia e gli italiani»
«Qui aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. A testa alta, senza paura, per l’Italia e gli italiani». Così il leader della Lega ha annunciato la sua presenza all’udienza di oggi, 18 ottobre, del processo Open Arms. In piazza Politeama i deputati e i senatori della Lega indossano una maglia nera con scritto: «Colpevole di avere difeso l’Italia, art.52 la difesa della patria è sacro dovere dei cittadini #iostoconSalvini». Presente anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli. Attraverso degli gli altoparlanti vengono diffusi stralci degli interventi in Tribunale dell’avvocata Giulia Bongiorno.