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Torino, stalker si avvicina alla casa della madre ma il braccialetto elettronico non suona

Un altro dispositivo non funzionante. L'uomo si difende: «Avevo telefonato ai carabinieri per avvisare»

Secondo lui la sera dell’8 ottobre si era avvicinato alla casa della madre in una via di Torino perché aveva bisogno di vestiti essendo senza fissa dimora. Il pm Dionigi Tibone sospetta invece che si fosse appostato sotto l’abitazione per estorcere del denaro all’anziana. La verità sarà appurata in tribunale, ma c’è una prima certezza: il braccialetto elettronico che aveva alla caviglia non aveva suonato. Come riporta La Stampa, il 40enne, dipendente dal crack, era stato sottoposto a tale misura dal gip dopo che ad agosto aveva disposto il divieto di avvicinamento alla donna. Aveva perseguitato la madre per ottenere dei soldi per comprare la droga.

Il caso

I militari hanno trascritto la testimonianza della madre dell’accusato: alle 19:50 aveva notato, mentre era in casa, il figlio appostato fuori dal palazzo. L’uomo era però tenuto a stare a distanza di almeno 500 metri dall’abitazione. «Non ho ricevuto alcun alert, eppure il dispositivo che ho , e che è abbinato al braccialetto elettronico di mio figlio, dovrebbe suonare quando lui si avvicina. Ma non è successo», ha riferito la donna.

La difesa dell’arrestato

Il malfunzionamento era stato notato dallo stesso 40enne che è finito davanti al giudice per direttissima. «Il mio braccialetto elettronico non suona. Ed è già successo altre volte che mi fossi avvicinato qui e che non avesse funzionato. Io ho sempre avvisato la polizia», ha dichiarato l’uomo, difeso dall’avvocata Stefania Giordano. Un’accortezza che avrebbe avuto anche la sera dell’8 ottobre: «Sono stato io a telefonare ai carabinieri. Avevo bisogno di salire a casa di mia madre per prendere dei vestiti. Sono senza fissa dimora e ogni tanto devo andare da lei a prendere delle cose», ha spiegato. Poi ha aggiunto: «Siccome il mio braccialetto non suonava, ho avvisato le forze dell’ordine prima di citofonare», specificando, «E non mi sono messo sotto il palazzo. ma più distante».

Un altro caso di malfunzionamento dopo la morte di Roua

L’episodio è molto simile a quello che però ha comportato l’assassinio di Roua Nabi, sempre a Torino. Il marito, Abdelkader Ben Alaya, il 24 settembre ha accoltellato a morte la donna di 34 anni. L’uomo aveva anche lui un braccialetto elettronico, ma nessun alert era arrivato alle forze dell’ordine.

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