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L’Oms lancia l’allarme sul colera: «Mortalità aumentata e sono finiti i vaccini»

19 Ottobre 2024 - 13:09 Alba Romano
Da inizio anno i morti di colera sono cresciuti del 126%, anche se i casi sono diminuiti (circa 440mila). Colpito il Mediterraneo orientale. L'allerta sui vaccini

È il colera, una malattia antica e studiata, a preoccupare ora l’Organizzazione mondiale della sanità. Dopo le preoccupazioni per la diffusione del Mpox, cosiddetto vaiolo delle scimmie, stavolta l’allerta riguarda l’aumento di mortalità legata al colera e, forse soprattutto, la grave carenza di vaccini che sarebbero al momento esauriti addirittura in tutto il pianeta. Tra il 1° gennaio e il 29 settembre 2024, infatti, sono stati registrati 439.724 casi di colera e 3.432 decessi in cinque delle sei regioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nonostante il numero di casi sia diminuito del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’Oms esprime grande preoccupazione per l’incremento dei decessi, che ha segnato un aumento del 126%. Questo dato è evidenziato nel più recente rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite dedicato alla gestione dell’infezione batterica, che ha riportato 47.234 nuovi casi nel solo mese di settembre, distribuiti in 14 Paesi, territori e aree appartenenti a tre regioni Oms, con una diminuzione del 15% rispetto al mese precedente. Le aree più colpite sono principalmente il Mediterraneo orientale, seguito dalla regione africana e dal Sud-est asiatico. Sono emersi nuovi focolai in Niger, con 705 casi e 17 decessi, e in Thailandia, dove sono stati segnalati 5 casi senza morti, portando così a 30 il numero di Paesi interessati dal colera nel 2024.

Come è aumentata la mortalità

L’aumento della mortalità è attribuito dall’Oms a fattori come conflitti armati e cambiamenti climatici, che stanno aggravando le condizioni nelle aree colpite. Secondo l’agenzia, le epidemie si sviluppano soprattutto in zone coinvolte da guerre, dove l’accesso alle cure sanitarie è gravemente compromesso, in regioni colpite da inondazioni che hanno danneggiato infrastrutture vitali, e in aree con servizi medici insufficienti. Queste difficoltà sono particolarmente presenti nelle regioni rurali e isolate, dove l’accesso alle cure è spesso ritardato a causa della mancanza di infrastrutture e risorse sanitarie adeguate.

Finite le scorte di vaccini

L’Oms osserva inoltre che le dinamiche del colera stanno diventando sempre più complesse, influenzate da fattori che vanno oltre i confini nazionali, come sfollamenti di massa, disastri naturali, instabilità civile, conflitti e cambiamenti climatici. Le recenti inondazioni devastanti che hanno colpito l’Africa centrale e occidentale, così come il Sud-est asiatico, hanno aggravato la diffusione del colera, con numerosi Paesi che continuano a segnalare aumenti dei casi. L’Oms ha infine lanciato un allarme sulla situazione delle scorte di vaccini contro il colera. Secondo il rapporto pubblicato il 14 ottobre, la riserva globale di vaccini orali contro il colera è attualmente esaurita, senza dosi disponibili. Sebbene sia previsto l’arrivo di nuove dosi nelle prossime settimane, ma intanto questa carenza rappresenta una seria sfida nella gestione dell’epidemia e complica gli sforzi per contenere la diffusione della malattia.

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