Israele, drone di Hezbollah colpisce la casa di Netanyahu a Cesarea: «L’Iran voleva assassinarlo»
È la residenza privata del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu la casa colpita dal drone libanese questa mattina a Cesarea, città sulla costa israeliana, circa 56 chilometri a Nord di Tel Aviv. Il velivolo non era stato intercettato dall’antiaerea israeliana come invece è accaduto per gli altri due, che secondo quanto riferito da Tel Aviv sono arrivati da Libano dopo essere stati lanciati dalle forze di Hezbollah. L’impatto con l’abitazione è avvenuto intorno alle 7 ora italiana, ovvero le 8 in Israele. A riportarlo citando un portavoce del capo del governo è la testata statunitense Axios, la quale fa notare che è la prima volta in assoluto che viene colpito un obiettivo direttamente legato a Netanyahu. L’edificio ha subito danni, ma al suo interno non si trovavano né il premier né la moglie. Secondo quanto riferito da un alto funzionario del governo di Israle al canale Channel 12 quello messo in atto stamane era un tentativo con cui «l’Iran ha cercato eliminare il primo ministro Benyamin Netanyahu».
Le IDF attaccano l’ospedale indonesiano a Gaza e un campo profughi: «12 morti»
Nel frattempo, prosegue la guerra a Gaza, dove le IDF – ha reso noto il ministero della Sanità – palestinese, hanno aperto il fuoco nell’ospedale indonesiano uccidendo una persona, che si aggiunge alle oltre 40 mila provocate dall’invasione israeliana nella striscia in seguito all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Un altro attacco ha colpito il campo profughi di Deir al-Balah, togliendo la vita a 11 persone, riporta AFP.
Il G7 difesa
Intanto, a Napoli stanno arrivando i ministri della Difesa del G7, accolti da Guido Crosetto per la due giorni. Nel corso degli incontri al Palazzo Reale, dove sono in arrivo anche il neo appuntato segretario generale della Nato Mark Rutte e l’alto rappresentate per gli affari esteri dell’Unione Europea uscente Josep Borrell, la situazione in medio oriente e i suoi nuovi scenari dopo l’uccisione di Yahya Sinwar (qui il nostro fact check sulle immagini), avranno un ruolo centrale, assieme a quella in Ucraina. Sul tavolo anche i dossier dei rapporti di forza nell’Indo pacifico.