Gli striscioni contro Ilaria Salis a Torino e la risposta di Avs: «Minacce dall’estrema destra che si sente legittimata dal governo»
«Le intimidazioni dei neofascisti non ci spaventano e Torino, città antifascista, darà il benvenuto a llaria Salis, dopo averla largamente sostenuta nel corso della campagna elettorale», così, in una nota, Marco Grimaldi, vicepresidente alla Camera di Avs, Sara Diena, capogruppo in comune a Torino di Sinistra Ecologista e Alice Ravinale, capogruppo in Regione Piemonte di Avs rispondono agli striscioni affissi ieri nel capoluogo piemontese contro Ilaria Salis. «Torino non ti vuole», si legge sul drappo bianco su cui spicca il logo del collettivo giovanile di estrema destra «Avanguardia», che si definisce nazionalista, identitario e rivoluzionario. Un altro striscione recitava: «Askatasuna-Salis: da antisistema a servi del sistema». Il centro sociale Askatasuna è sotto scrutinio per un progetto di legalizzazione del Comune, mentre alcuni suoi militanti sono attualmente a processo per associazione a delinquere.
Avanguardia Torino contro Ilaria Salis all’Askatasuna
Gli striscioni sono apparsi alla viglia dell’ospitata che l’europarlamentare di Avs farà questa sera all’Askatasuna in una delle tappe del tour «questa notte non sarà breve», omonimo del fumetto con cui Zerocalcare, anche lui presente in alcune date, ha raccontato la storia di Salis. «Abbiamo voluto ricordare, tanto al centro sociale quanto all’eurodeputata con la passione per i pestaggi in superiorità numerica e ad Alleanza Verdi-Sinistra, partito che l’ha candidata, che cosa realmente sono: dei finti rivoluzionari a servizio di quello stesso sistema marcio e corrotto che dicono di combattere, ma del quale, in realtà, sono i primi servi», hanno scritto sulla propria pagina Instagram i membri torinesi di Avanguardia.
Il successo di Ilaria Salis a Torino
«Su come la città abbia valutato llaria, la sua vicenda e la proposta di Avs parlano i numeri, con l’11,7%, il dato più alto di Italia e di sempre raggiunto. Tornando a chi ci minaccia, sappiamo chi sono, sappiamo come la pensano, non ci stupisce, purtroppo, il loro modo scomposto di attaccare le singole persone. Il problema è che questi piccoli gruppi di estrema destra si sentono più sicuri e liberi di agire sotto l’ala di un governo amico», hanno risposto gli esponenti di Avs.