Cristina Scozia investita da una betoniera in bici a Milano: accusato di omicidio l’assessore che approvò la corsia ciclabile non a norma
Ci sarebbe anche la segnaletica tra le cause che hanno portato il conducente di una betoniera a travolgere e uccidere Cristina Scozia, 39enne che gli transitava di di fianco all’incrocio tra via Sforza e Corso di Porta Vittoria, il 20 aprile 2024 a Milano. Questa è la tesi della procura di Milano, elaborata in seguito alla chiusura delle indagini della polizia, sulla base della quale sono accusati di omicidio colposo anche l’allora assessore Guido Granelli, che aveva la delega alla mobilità quando venne progettato quel tratto di corsia ciclabile, e due funzionari comunali, oltre al conducente della betoniera.
Secondo la procura, la segnaletica in quel tratto di strada «non è conforme alle prescrizioni del codice della strada» e «contradditoria», in quanto «genera confusione per chi percorre la strada». L’incidente era stato il primo di una serie che ha portato il Comune a istituire l’obbligo per i mezzi pesanti di sensori negli angoli ciechi.
La corsia ciclabile implicava il conflitto
La corsia ciclabile – che appare non delineata da una linea di separazione, ma da una serie di biciclette dipinta sull’asfalto per l’intero corso dell’incrocio – era stata istituita in via sperimentale per un anno nell’aprile del 2020, si legge nelle carte del pm Mauro Clerici e della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano. Secondo quanto scrive la procura, citata dall’edizione milanese di Repubblica, si tratta di «segnaletica non conforme alle prescrizioni del codice della strada e del relativo regolamento di attuazione sulle piste ciclabili, in quanto contraddittoria, atta a cagionare confusione negli utenti e a incrementare il pericolo di collusioni tra veicoli a motore e biciclette». Da dove nasce la confusione? Poiché le biciclette hanno il loro spazio riservato sulla destra, quando i mezzi a motore devono girare a destra, la segnaletica «implicava il conflitto tra veicoli che svoltano e le biciclette che proseguono».
La dinamica dello scontro
Inoltre, la precedenza data alla corsia ciclabile risulterebbe «in contraddizione coi segnali orizziontali». Mentre il semaforo «non presentava specializzazione per le due corsie, finalizzata a evitare il conflitto tra i veicoli». Una serie di difetti che avrebbero contribuito alla dinamica dello scontro. Godendo della corsia a lei riservata, sulla destra di quella per i mezzi a motore, Cristina Scozia stava proseguendo dritta, mentre il conducente del camion girava a destra e la travolgeva. All’autista della betoniera, 55 enne di Trezzano di Rosa, accusato di omicidio colposo, è contestato «di non aver osservato la disciplina della circolazione stradale». Ossia di non essersi assicurato di «poter effettuare la manovra senza creare pericolo per gli altri utenti della strada». E di «conservare il controllo del proprio veicolo davanti a ogni ostacolo prevedibile».
In copertina: Gogle Maps / Luogo dell’incidente