G7, i ministri della Difesa ribadiscono il sostegno «incrollabile» all’Ucraina. Scontri a Napoli polizia-manifestanti – Il video
«Ribadiamo il nostro incrollabile sostegno all’Ucraina, che da quasi tre anni si difende dalla brutale e illegale guerra di aggressione su vasta scala della Russia». Così scrivono i ministri della Difesa del G7 nella dichiarazione congiunta al termine dei lavori del vertice che si è tenuto oggi, 19 ottobre, al Palazzo Reale di Napoli. L’incontro, guidato dal ministro Guido Crosetto, è avvenuto in un contesto internazionale di alta tensione a causa dei diversi conflitti in corso: dall’Ucraina al Medio Oriente. Senza dimenticare i possibili focolai nell’Indopacifico con il confronto tra Cina e Taiwan e gli allarmi lanciati dal continente africano in preda a milizie private e colpi di Stato. Una tensione che si è riversata anche poco fuori da Palazzo Reale con il corteo di manifestanti anti G7 che ha prima deviato dal percorso stabilito e poi è arrivato a contatto con il cordone di polizia posto a difesa.
Il sostegno all’Ucraina
«Condanniamo la Russia, che ha adottato una posizione di confronto e destabilizzazione su scala globale, ricorrendo anche alla guerra ibrida e all’uso irresponsabile della retorica nucleare», affermano i ministri della Difesa che rappresentano i presidenti e capi di governo del G7. La dichiarazione conclusiva non si ferma a constatare la situazione attuale, ma prova a rilanciare il ruolo dei Grandi nella risoluzione del conflitto: «Siamo convinti che il G7, insieme con gli altri partner internazionale, può giocare un ruolo chiare nel processo di raggiungimento di una comprensiva, giusta e duratura pace in linea con la legge internazionale, con il rispetto per la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina».
La situazione in Medio Oriente
I ministri della Difesa hanno anche discusso del fronte caldo in Medio Oriente. Anche alla luce dei recenti sviluppi, compresi i molteplici attacchi israeliani alle basi del contingente Onu di Unifil. «Siamo preoccupati dagli ultimi eventi in Libano e dal rischio di un’ulteriore escalation. Esprimiamo preoccupazione per tutte le minacce alla sicurezza di Unifil. La sicurezza dei peacekeeper è un dovere di tutte le parti nel conflitto. Ribadiamo inoltre l’importanza del supporto di Unifil e delle forze armate libanesi nel loro ruolo per assicurare la stabilità e la sicurezza del Libano», sottoscrivono i ministri nella relazione finale. Un altro capitolo riguarda il sostegno di Teheran ai suoi alleati regionali: «Condanniamo gli attacchi militari diretti contro Israele del 13 aprile e dell’1 ottobre 2024, e invitiamo l’Iran ad astenersi dal fornire supporto ad Hamas, Hezbollah, Houthi e altre milizie paramilitari, e dal portare avanti azioni che potrebbero destabilizzare la regione e scatenare un incontrollato processo di escalation». Attenzione particolare poi per i bombardamenti delle milizie Houthi contro le imbarcazioni che navigano verso il Canale di Suez: «Condanniamo gli attacchi perpetrati dagli Houthi contro imbarcazioni marittime in transito nell’area che include il Mar Rosso, lo stretto di Bab el Mandeb e il golfo di Aden riaffermando il diritto di preservare la libertà di navigazione, di proteggere le rotte commerciali e difendere le navi e il personale».
«Uniti per cessate il fuoco a Gaza e soluzione due Stati»
L’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar non sembra aver convinto al momento le milizie terroristiche a deporre le armi e a liberare gli ostaggi israeliani del 7 ottobre. Il ricordo delle atrocità di quel giorno rivive nelle dichiarazioni finali: «Condanniamo il brutale attacco terroristico su Israele del 7 ottobre 2023, che ha innescato una spirale di violenza che minaccia l’intera regione del Medio Oriente». E ancora una volta dai ministri viene offerto uno sguardo al futuro: «Siamo uniti nel sostenere la necessità di un immediato cessate il fuoco a Gaza, il rilascio di tutti gli ostaggi, un aumento significativo e sostenuto del flusso dell’assistenza umanitaria in tutta Gaza e un percorso sostenibile per una soluzione a due Stati».
Le tensioni tra Cina e Taiwan
Un altro fronte che desta preoccupazione è quello che recentemente si è riaperto tra Cina e Taiwan. Le minacce di Pechino con gli accerchiamenti dell’isola nell’Oceano Pacifico sono ormai ricorrenti negli ultimi mesi. I ministri però credono che «mantenere la pace e la stabilità lungo lo Stretto di Taiwan è indispensabile per la sicurezza e la prosperità internazionale». I grandi della Terra ribadiscono la loro contrarietà «ai tentativi unilaterali di cambiare lo status quo con la forza o la coercizione, anche nei domini marittimi e aerei».
La manifestazione e gli scontri
Fuori dalle mura di Palazzo Reale nel frattempo si svolgeva il corteo anti G7. I manifestanti a un certo punto hanno improvvisamente deviato il loro percorso, girando su via Mezzocannone, invece di proseguire verso Piazza Bovio, il luogo dove la manifestazione sarebbe dovuta finire, secondo l’autorizzazione concessa. Hanno attraversato le vie del centro, compresa via Toledo, puntando piazza Plebiscito dove era in corso la riunione dei ministri. Alla fine si è arrivati allo scontro con le forze di polizia. Nella centralissima piazza Carità i manifestanti si sono avvicinati alle forze dell’ordine ed hanno usato come scudo tre grossi manifesti di cartone, al di sopra dei quali hanno fatto volare pietre e bottiglie. Le autorità hanno risposto con fumogeni e manganelli: al momento non risultano feriti. La situazione è poi tornata alla normalità. Tra i giovani partecipanti molti i cartelli contro la guerra a Gaza e i ministri radunati per i lavori del G7 difesa.
L’accoglienza (con il corno porta fortuna) di Crosetto
Stamattina il ministro Crosetto aveva accolto i suoi omologhi durante la cerimonia di saluto nel cortile d’onore del palazzo. In ordine sono arrivati il prefetto di Napoli, Michele di Bari, e poi tutte le delegazioni. Ai lavori della riunione ministeriale hanno partecipato anche il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell.
Prima dell’avvio dei lavori Crosetto ha mostrato un cornetto porta fortuna che gli è stato regalato ieri sera, nel corso della cena di gala, dal maestro Genny Di Virgilio. Il ministro in attesa degli ospiti sullo scalone di Palazzo Reale ha anche scambiato qualche battuta con i fotografi e poi ha mostrato sorridente il dono ricevuto. «Prima di cominciare vi faccio fare una foto», ha detto il ministro ai fotografi. Prima il colloquio con l’omologo britannico John Healey: «Le forze armate di Italia e Regno Unito collaborano proficuamente da anni e i due Paesi sono uniti da storici legami di amicizia. Disinformazione, tecnologie emergenti, conflitti ibridi, richiedono sforzi e iniziative comuni sulle quali i due Paesi intendono lavorare assieme. Il Gcap sarà uno stimolo ulteriore per far crescere collaborazione e cooperazione industriale anche in altri settori ad elevato contenuto tecnologico», ha detto Crosetto.
In copertina: ANSA/CIRO FUSCO I Foto di famiglia dei ministri della difesa del G7 in occasione dei lavori a Napoli, 19 ottobre 2024.